Migranti, sangue su di noi. Aiutiamoli a casa loro

Ancora decine di migranti morti nel Canale di Sicilia. Una devastante tragedia umanitaria per la quale la comunità internazionale non ha ancora trovato il coraggio di risposte definitive: hotspot per profughi, investimenti per la cooperazione, galera per i delinquenti

Il sangue dei migranti

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Il Canale di Sicilia diventa ancora una volta la tomba di migranti disperati. Decine di morti nell’ennesimo naufragio dopo il rovesciamento di un’imbarcazione di migranti partita dalle coste della Libia. Chiusa la frontiera balcanica, il tratto di mare che separa il Nord d’Africa dall’Italia è diventato nuovamente la corsia privilegiata per questo traffico di morte.

Siamo al cospetto, nel caso dei migranti, di una tragedia epocale nella quale convivono le storie più diverse ( leggi di più) . Tra i migranti ci sono coloro che fuggono dalle terribili guerre che da molti anni insanguinano il Medio Oriente e l’Asia Minore. Altri migranti sono spinti dal desiderio di migliorare le proprie condizioni di vita insopportabili nei poveri paesi d’origine. Alcuni migranti sono certamente malintenzionati e pronti a far danni d’ogni genere una volta sbarcati in Italia ed in Europa.

Quel che è certo, in questo puzzle dannatamente complicato, è che non è più possibile continuare così per rispetto della vita e della dignità delle persone in primo luogo. La comunità internazionale ed in particolare l’Unione europea non può immaginare di alzare muri e steccati che sono destinati ad esser aggirati o scavalcati dalla marea dei migranti disperati.

Le uniche risposte serie e praticabili sono: la creazione di hotspot nei paesi d’origine dove chi ha davvero diritto allo status di profugo e/o rifugiato possa esser adeguatamente accolto e tutelato; una seria politica di cooperazione che migliori le condizioni di vita nei paesi più poveri di tecnologie ed infrastrutture ma ricchi di risorse naturali. Bisogna mutare completamente verso ad una politica globale che ha scatenato con i migranti la peggiore tragedia umanitaria della storia con centinaia di migliaia di vittime innocenti e conseguenze devastanti lo stesso assetto sociale e democratico dei paesi “invasi”.

Purtroppo si continua a non decidere; si naviga a vista in attesa dell’ennesimo barcone rovesciato. Ciascuno tenta di difendere le proprie inutili frontiere e tanti fanno finta di non vedere come se il dramma non li riguardasse. Ma si badi bene: il sangue dei migranti ricadrà su ciascuno di noi.