Colonia – l’amore contro l’orrore e le tacite complicità di Pinochet

Tratto da una storia vera, Colonia ci riporta al 1973 e dintorni: anni nefasti nel Cile e in altre zone del mondo. C’era una politica assassina, c’erano vittime e carnefici, ma c’era soprattutto chi, pur avendo la possibilità di intervenire, faceva finta di non vedere, in nome di un’alleanza contro un presunto male assoluto che veniva da oriente


INTERAZIONI: 13

Lasciamo stare, o almeno ci proviamo, le considerazioni politiche e non, sul periodo storico al centro di questo film: alludo al colpo di stato che portò all’assassinio del Presidente Allende, democraticamente eletto. Stiamo parlando ovviamente del 1973 e di quello che fu l’instaurarsi del regime dittatoriale di Pinochet. Anni 70: situazione in estrema fibrillazione non solo nel sud America, ma anche in Italia e in Europa, come molti (si spera) ricorderanno. Tuttavia pur tralasciando considerazioni politiche (ho detto che ci provavo, non garantisco di riuscirci…) risulta comunque estremamente raccapricciante riconsiderare, attraverso la lettura di questa pellicola, quanto sia assurdo constatare che certe situazioni, all’epoca dei fatti già in larga parte conosciute, siano state tacitamente occultate grazie soprattutto alle complicità, ufficiali e non, che hanno permesso il loro compimento.

In questo caso parliamo del dramma degli oppositori politici scomparsi durante il regime di Pinochet, concretizzatosi con diverse metodologie. Colonia Dignidad ne racconta appunto un esempio. La Colonia di cui si parla è infatti realmente esistita: ufficialmente nota anche come Villa Baviera era apparentemente una missione fondata e guidata dal predicatore tedesco Paul Schäfer. In realtà Colonia Dignidad non aveva nulla di ciò che dichiarava di essere: era un centro di reclusione dal quale risultava praticamente impossibile scappare. I protagonisti che vivono questa drammatica serie di eventi nella finzione cinematografica sono Lena e Daniel, entrambi giovani tedeschi, trovatisi in Cile per motivi diversi. Lena è hostess, Daniel è invece un attivista a sostegno di Allende. I ragazzi si amano, ma c’è il colpo di stato e Daniel sparisce. È un incubo. Un incubo che, al di là della cinematografia, restituisce immagini che sembrano appartenere più ad un film horror piuttosto che ad una ricostruzione storica. Ma purtroppo è tutto vero: la storia della pseudo colonia è durata 40 anni.

Florian Gallenberger è il regista che ha diretto Emma Watson e Daniel Brühl nei panni della coppia protagonista della pellicola. Colonia esordirà nei cinema italiani il prossimo 26 maggio; probabile che prevalga la storia d’amore dei due ragazzi sull’orrore storicamente documentato. Questo potrebbe risultare per certi aspetti riduttivo per chi si aspetta forse un focus soprattutto sulla ricostruzione storica dei fatti, ma forse non lo è: il contrasto tra un amore e un sentimento di odio, di sicuro contribuisce a metter in luce quanto di terribilmente oscuro, spietato e atroce è stato permesso in quegli anni. È un po’ come mettere a confronto bianco e nero per capire qual è il colore più luminoso. Più o meno. C’è trailer a seguire.

Trailer: