Ultima chiamata per modulo esenzione Canone RAI: invio tramite PEC fino al 16 maggio, a chi e come

C'è tempo solo fino a lunedì. Meglio, se possibile, procedere con PEC, ma con firma digitale.

Canone RAI

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Ci siamo: il modulo per l’esenzione del Canone RAI ha le ore contate, nel senso che tra soli 5 giorni, esattamente il 16 maggio,  terminerà la possibilità di inviare l’autocertificazione sul non possesso di televisori, nell’ottica di non pagare la tassa governativa (da quest’anno nella bolletta della luce elettrica). Cinque giorni in cui, tuttavia, nulla è perduto per gli aventi diritto.

L’ultima scadenza del 16 maggio è tassativa per la stragrande maggioranza degli utenti (un modulo a parte per l’esenzione di personale diplomatico, militare e civile riconducibile alla NATO scade invece il 23 maggio). Questo invece il modello di autocertificazione per il Canone RAI disponibile per tutti che, come più volte ribadito, potrà essere inviato via raccomandata, per via telematica attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, ma ora anche tramite PEC. Proprio quest’ultima modalità alla quale non è stato dato a mio avviso il giusto peso, consentirà pure di  muoversi fino all’ultimo momento, vista la natura istantanea dell’invio.

A più riprese, nel corso delle ultime settimane, si era discusso sulla validità o meno della modalità di invio del moduli del Canone RAI proprio attraverso PEC (Posta certificata). Sulla questione è interventuta l’Agenzia delle Entrate, con una nota presente sul sito uffiicale all’interno della sezione FAQ, datata 4 maggio. Unico e sotanziale  accorgimento: non basterà avere solo un inidirizzo mail certificato, ma bisognerà anche essere dotati di una propria firma digitale. L’autocertificazione così “segnata” dovrà dunque essere inviata ad questo destinatario istituzionale: cp22.sat@postacertificata.rai.it

Peccato che la conferma assoluta della validità della PEC per l’invio del modulo di esenzione del Canone RAI sia giunta solo il 4 maggio, come già detto. Magari con una comunicazione più chiara e diretta, questa procedura poteva essere considerata una valida alternativa alla classica raccomandata (che comporta dei costi per gli utenti) e dell’invio telematico (quest’ultimo possibile solo previa registrazione ai servizi di fisco online). Magari i ritardatari dell’ultima ora, invece, ne approfitteranno.