Al via la seconda stagione di Gomorra: il parere della nostra Optima Erasmus Student Ariadna Matabosch Reixach

La serie tv addition in Spagna e in Italia secondo Ariadna, la nostra OES al momento in Erasmus nella città eterna


INTERAZIONI: 8

Stasera tutti incollati davanti allo schermo, per il primo episodio della seconda stagione di Gomorra. La serie è approdata anche in Spagna, sei una fan? Ne hai sentito parlare?

Purtroppo non la conosco, ma vista la mia grande passione per le serie tv, presto sarà sicuramente tra i miei appuntamenti settimanali. Inoltre potrebbe essere interessante vederla in italiano, mi sarà d’aiuto per migliorare il mio livello linguistico. Spesso infatti mi capita di vedere qualche serie anche in inglese, farlo mi ha aiutata a sciogliermi nella conversazione, credo sia un esercizio molto utile per apprendere le lingue straniere.

Nella serie ci sono forti riferimenti alla Spagna. Ciò si deve sicuramente al fatto che negli ultimi anni, la mafia, la camorra ecc. hanno scelto il tuo paese come base e rifugio. Secondo te perché?

Non conosco la ragione precisa, immagino che la scelta sia ricaduta sulla Spagna principalmente per le similitudini con l’Italia. Le lingue si somigliano molto, il clima mediterraneo, il sole e il mare, lo stile di vita ma soprattutto la vicinanza geografica devono aver giocato un ruolo determinante nella scelta del mio paese. Ovviamente il coinvolgimento della Spagna mi rattrista, ma mi inquieta soprattutto quanto la malavita abbia una rete internazionale di contatti e di organizzazioni criminali così radicata.

La popolazione spagnola e in particolar modo quella catalana, che percezione hanno di questa situazione?

Recentemente si sente parlare di organizzazioni criminali presenti sul territorio della Costa Brava, che però hanno più legami con la Russia che con l’Italia. In generale non è una cosa che fa piacere anche perché genera solo cattiva reputazione. Credo che forse, in Spagna si percepiscano meno certe presenze perché non ci sono molti episodi di violenza legati alla malavita, a differenza invece dell’Italia. Ciò che ci è giunto dal crimine organizzato sono i traffici illeciti che sono meno visibili agli occhi della popolazione.

Tornando alle serie TV, negli ultimi anni si è scatenata una vera e propria mania. Ognuno di noi ha un giorno a settimana dedicato alla propria serie preferita. Anche in Spagna si registra questa “addition”?

Certamente, è diventato sempre più comune seguire una o più serie sia in tv che attraverso internet. Ci sono serie di ogni genere e per tutti i gusti e con mezzi come Netflix, per esempio, le puoi scegliere come scegli dal menu del ristorante. L’idea che si possano vedere intere stagioni, mettere in pausa e ricominciare ha sicuramente agevolato la crescita del fenomeno serie tv. Credo che il punto di forza sia proprio l’immediatezza, la possibilità di vedere cosa vuoi e quando vuoi, ma allo stesso tempo, anche l’attesa di una seconda stagione o della puntata clou della serie ha il suo fascino.

Tu sei una fan delle serie tv? Ci racconti qual è la tua preferita?
In generale mi piacciono moltissimo le serie tv in particolare quelle poliziesche. Ultimamente mi è salita la “Game of Thrones Fever”. Ogni settimana non vedo l’ora di vedere il nuovo episodio della stagione, che inoltre è stata girata in una città non molto distante da casa mia e non posso nascondere che questa cosa conferisca alla serie un valore aggiunto, un fascino e una familiarità che la rendono più speciale ai miei occhi.

Una serie spagnola che speri possa arrivare in Italia.

Le ultime serie in catalano non erano niente male, l’ultima “Nit i Dia” che parlava di un serial killer mi ha preso moltissimo, anche se purtroppo è già terminata. Qualche tempo fa invece siamo stati tutti incollati alla tv per “Polseres vermelles” una serie che racconta le vicende di alcuni bambini in una corsia dell’ospedale che lottano contro il cancro. Quest’ultima è giunta negli Stati Uniti, magari presto la vedrete in Italia!