La prima benedizione social di Papa Francesco: il commento della nostra Optima Erasmus Student Sofia Folini

La parola a Sofia sul rapporto tra religione e social network


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“A te, che dalla grande comunità digitale mi chiedi benedizione e preghiera voglio dire: tu sarai il dono prezioso della mia preghiera al Padre. E tu non dimenticarti di pregare per me e per il mio essere servo del Vangelo e della Misericordia. Franciscus”. È quanto si legge in una lettera autografa, scritta a mano e postata da Papa Francesco su Twitter e Instagram in occasione della Giornata delle comunicazioni sociali. Secondo te i canali social sono uno strumento di comunicazione valido anche per il mondo religioso?

A mio parere i canali social sono uno strumento di comunicazione valido per qualsiasi cosa e quindi non vedo il motivo per cui non possano esserlo per il mondo religioso. Papa Francesco è un abile comunicatore e sa che i giovani, al giorno d’oggi, si esprimono soprattutto attraverso i social network. Comunicare significa “mettere in comune, costruire un legame” e Papa Francesco è quello che sta cercando di fare.

“Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione”. Cosa credi voglia dire Papa Francesco con queste parole?

Si sa che con la tecnologia sono cambiate molte cose: i libri si leggono in digitale, i primi appuntamenti si concordano con un messaggio, ci si conosce su Facebook e si viaggia attraverso le foto di Instagram. Però la tecnologia riesce anche ad unire le persone, riesce a far mantenere in contatto persone che vivono ai poli opposti del pianeta, riesce a far sì che un’orchestra regali un violino ad un homeless (al quale lo avevano appena rubato), riesce a far raccogliere fondi per la ricerca medica o per aiutare i rifugiati siriani. Utilizzare bene questi mezzi, guidati dal buonsenso può solo far bene, ecco cosa intende Papa Francesco.

L’utilizzo dei social network può diventare una dipendenza? Quanto è pericoloso e come è possibile uscirne?

Purtroppo sì. Non sono solo gli innumerevoli studi che lo dimostrano, solo guardandosi intorno si capisce che qualcosa non va. Il fatto che i giovani siano sempre incollati al telefono è una verità, prima si controlla whatsapp, poi facebook, poi si posta una foto su instagram e si cercano le tendenze su twitter, o ancora si guardano le storie su snapchat. I ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh hanno condotto uno studio su scala nazionale ed hanno riscontrato che esiste una stretta associazione fra i mezzi di comunicazione sociale e la depressione, patologia che gli esperti prevedono diventerà la causa principale di disabilità nei Paesi ad alto reddito entro il 2030. Essendo una dipendenza a tutti gli effetti è sempre difficile uscirne. Molti, avendo capito di essere arrivati al limite, si fermano da soli, eliminano i vari account e continuano, o meglio, riprendono la loro vita normale. Altri invece hanno bisogno di un sostegno psicologico.
Tu sei una donna che ogni giorno si confronta con la salute dei pazienti, in quanto laureanda in Scienze infermieristiche. Nelle corsie degli ospedali quando ci si arrende di fronte all’incapacità della scienza di compiere “miracoli”?

Per me è difficile accostare queste due parole. Io credo che quelli che molte persone definiscono come “miracoli” non siano altro che il duro lavoro di un team di scienziati (ricercatori, medici, infermieri ecc.). Purtroppo non siamo onniscienti e molte ricerche sono ancora allo stato embrionale, ma si fa il possibile, si lotta contro la malattia e si fornisce un supporto psicologico al paziente. Non ci si arrende mai, fino alla fine.

Secondo te Papa Francesco ha riportato la Chiesa ai livelli di popolarità di Giovanni Paolo II? Quali sono i punti di forza che lo hanno reso popolare e tra questi che ruolo hanno avuto i social network?

Si, io penso di sì. Per quanto io poco segua la religione, credo che Papa Francesco sia diventato così popolare perché si è avvicinato molto alle persone, non predica e basta, ma agisce. Come già detto, i social network hanno fatto sì che si avvicinasse e creasse un rapporto con la popolazione dei più giovani. I giovani sono il futuro, interagire con loro è sempre una strategia vincente!