Chernobyl trent’anni dopo: intervista alla nostra Optima Erasmus Student María Borrego Algarra

La parola a María Borrego Algarra, laureanda in ingegneria chimica, attualmente studentessa Optima Erasmus presso l'Università degli Studi di Cosenza.


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26 Aprile 1986, Chernobyl resta ancora il più grave incidente nucleare della storia. A trent’anni dalla tragedia, come vive una ragazza della tua generazione il pericolo del nucleare?

Certamente è un pericolo che esiste e che non possiamo ignorare. Il problema è che forse non siamo pienamente coscienti di quali siano i rischi reali a cui una centrale nucleare ci espone. Quello di Chenobyl per esempio fu un incidente, e quante e quali siano le possibilità dell’uomo di porre rimedio ad una catastrofe del genere non è mai prevedibile.

Chernobyl purtroppo non è l’unico esempio, cosa ricordi di Fukushima?

Fukushima ha delle cause differenti, in quel caso fu il terremoto a causare il disastro, ed effettivamente di fronte alle castastrofi naturali l’uomo è abbastanza impotente. Posso dire, però, che i danni ambientali generati da queste due tragedie sono stati di una portata disarmante, perciò possiamo solo imparare dagli errori e dalle disattenzioni del passato per far sì che non ci siano altri trentennali come questo da commemorare.

Sei una studentessa di Ingegneria chimica, sei d’accordo sull’utilizzo del nucleare?

L’utilizzo dell’energia nucleare ha suoi pro e contro. I combustibili fossili si sfruttano al massimo e con poco si ottengono grandi quantità di energia. Il problema sta proprio nell’impossibilità di controllare queste energie, che richiedono grandi costi per la manutenzione e la sicurezza, ma soprattutto i livelli di radiottività dei residui sono alti. Sono fermamente convinta che l’unica soluzione sarebbe sostituire il nucleare con le energie rinnovabili.

In che modo le energie alternative, come per esempio il solare e l’eolico, possono sostituire il nucleare?

Le energie rinnovabili ci permettono di ottenere energia a partire da fonti naturali. In questo modo viene ridotta l’emissione di gas nell’atmosfera. Inoltre sono più sicure e sicuramente hanno costi di gestione meno elevati.

Qual è la situazione in Spagna sul nucleare?

Quello che so è che nel mio paese il nucleare è stato la seconda fonte di energia più utilizzata. Su quali siano le quantità di energie prodotte e su come venga gestito lo smaltimento delle scorie radioattive non so molto, ovviamente mi auguro che venga fatto nel modo corretto.

Lavoreresti per una centrale nucleare?
Essendo una studentessa di Ingegneria chimica mi piacerebbe lavorare nel settore dell’energia e dell’ambiente. Se penso al mio futuro, mi riesce difficile immaginarmi in una centrale nucleare, ma nella vita mai dire mai!