Con Halloween 1960 22.11.63 integra il romanzo senza tradirlo: recensione episodio 1×02

Con l'episodio 1x02 "Halloween 1960" la serie 22.11.63 ha dimostrato di essere un ottimo sguardo alternativo al romanzo, che rispetta senza tradire

Con Halloween 1960 22.11.63 integra il romanzo senza tradirlo: recensione episodio 1x02

INTERAZIONI: 10

Ricordate quando settimana scorsa ho scritto le mie impressioni in seguito alla visione del pilot di 22.11.63? “Pur annoverando Stephen King tra i miei scrittori preferiti, non ho mai letto il suo romanzo 22/11/’63” erano state le mie parole esatte.

Ebbene, facendomi due conti ho deciso che non avrei mai aspettato otto settimane per sapere come sarebbe finito il tutto. La sera stessa, quindi, ho iniziato a leggere il romanzo: non l’ho ancora finito, ma ho già abbondantemente superato gli eventi mostrati nel secondo episodio della serie, “Halloween 1960“.

Dunque: in questo secondo appuntamento con la serie, Jake Epping/Amberson si è adoperato per evitare il massacro della famiglia Dunning ad opera del padre del futuro bidello, Frank. Nel romanzo si tratta di un episodio ben studiato e calcolato, che richiede al protagonista mesi di appostamenti, calcoli e preparativi, ma nella serie è stato giustamente e sapientemente accorciato.

Il Jake di 22.11.63 si trova quasi per caso a Derry Holden, e ha molti pochi giorni per decidere se e come impedire a Frank Dunning di sterminare la propria famiglia. Io che solitamente sono purista dei libri fino alla nausea ho apprezzato molto il rapporto creato on-screen tra Jake e Frank, che permette al protagonista e allo spettatore di capire che genere di uomo pessimo sia il padre di Harry, e di maturare un odio personale nei suoi confronti, che arriva praticamente a giustificare il suo omicidio sul finire dell’episodio.

Alla base scritta dal romanzo, dove Amberson sventa l’omicidio di Halloween più per tornaconto personale – scoprire cosa succede cambiando il passato prima di impedire la morte di Kennedy – qui nella serie si aggiunge quell’umanità che mancava al protagonista cartaceo, quel risentimento verso un uomo che da vivo può solo rovinare tutto ciò che tocca.

Parecchio inaspettata, almeno per me che non ho ancora finito il romanzo, è stata la scena finale, con Bill Turcotte che trova l’unico pezzo di carta sulla faccia della Terra del 1960 che non avrebbe dovuto trovare: un ritaglio di giornale che annuncia l’omicidio del Presidente Kennedy. Non so (ancora) se questo succederà anche tra le pagine scritte da King, ma se anche fosse certamente non succede così presto. In che modo la consapevolezza di Turcotte cambierà la situazione? Basterà a Jake riazzerare tutto passando per la tana del Bianconiglio, o la situazione è ben più grave?

Se c’è una cosa che a quanto pare 22.11.63 è in grado di fare molto bene sono i cliffhanger: questo imprevisto twist di eventi mi fa vivere nell’impazienza per la prossima settimana, nonostante io abbia sul comodino un romanzo di oltre settecento pagine che aspetta solo di essere terminato. E questo può essere solo un indizio di quanto la serie sia fatta bene, no?