Season finale col botto per How to Get Away with Murder: morti e segreti nell’episodio 2×15

L'episodio finale della seconda stagione di How to Get Away with Murder è andato in onda tra talpe, fughe e colpi di scena: ecco la nostra recensione


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Il tanto atteso appuntamento con il season finale di How to Get Away with Murder, serie di Shondaland creata da Pete Nowalk, è finalmente arrivato: l’ultimo episodio della seconda stagione, il 2×15 intitolato “Anna Mae”, è andato in onda giovedì 17 marzo negli USA su ABC.

Il promo dell’episodio prometteva due corpi morti e la risoluzione di un grande interrogativo: perché Frank ha ucciso Lila? Fortunatamente, il season finale ha chiarito questi due punti e molto altro, lasciandoci però con un enorme cliffhanger in attesa della terza stagione.

Cominciamo dai morti: tempo fa avevo cercato di ipotizzare chi fossero i candidati più plausibili per il ruolo di cadavere nel season finale, e avevo più o meno indovinato. Il primo morto è Caleb, ma non per colpa di Philip come immaginavo: il rampollo di casa Hapstall si è infatti rivelato una talpa che passava informazioni alla polizia sul conto di Annalise. Quello di Caleb è con ogni probabilità un suicidio: grazie all’aiuto di Philip, l’avvocatessa lo ha ripagato con la stessa moneta, dimostrando la sua colpevolezza negli omicidi dei genitori e della zia.

Il secondo cadavere è, prevedibilmente, quello di Wallace Mahoney: negli ultimi secondi dell’episodio Wes lo raggiunge a New York, ma non fa in tempo a dirgli “Penso di essere tuo figlio” che qualcuno spara a Mahoney in volto, uccidendolo sul colpo.

Passiamo invece al segreto di Frank: un flashback ci mostra un giovane Frank che, in cambio di una valigia piena di soldi, accetta di piazzare una cimice nella stanza d’albergo di Annalise. Il ragazzo non poteva immaginare che Wallace Mahoney avrebbe utilizzato le informazioni così ottenute per provocare l’incidente che ha ucciso il bambino di Annalise: sconvolto, rivela tutto a Sam, il quale decide di non informare la moglie per il suo bene. Questo segreto però rappresenta un debito: un debito saldato, dieci anni dopo, con l’omicidio di Lila.

Annalise viene a conoscenza della storia da Bonnie, alla quale Frank rivela tutto, prima di fare i bagagli e andarsene chissà dove. Già perché l’ex braccio destro dell’avvocatessa, che ora lo vuole allontanare dalla sua vita, ha deciso di andarsene da solo: dove sia diretto lo sapremo solo in autunno.

In realtà, un’ipotesi sulla destinazione di Frank io ce l’avrei: New York. Sono fermamente convinta che sia lui l’assassino di Mahoney, l’uomo che, ora che tutta la verità è venuta a galla, è il responsabile della trasformazione di Frank in un assassino. Sul perché Frank abbia aspettato tutti questi anni a far fuori il milionario, ho un’ipotesi anche qui: prima di Lila non aveva mai ucciso, e probabilmente non ne avrebbe mai avuto il coraggio, senza contare che avrebbe dovuto in qualche modo giustificare l’omicidio raccontando una verità che voleva tenere nascosta.

Un dettaglio che ho apprezzato molto nell’episodio è la telefonata che Oliver fa alla segreteria di Stanford, università dalla quale Connor è stato accettato a sua insaputa, fingendosi il fidanzato, per dire che non vi si trasferirà. Anche qui in realtà il motivo dell’azione non è molto chiaro: perché Oliver è così restio a trasferirsi? Il personaggio del ragazzo di Connor mi piace molto e spero venga approfondito nella terza stagione, anche se, proprio perché sono andati d’amore e d’accordo finora, prevedo un momento di crisi per la coppia, magari quando Connor scoprirà ciò che ha fatto Oliver. L’attore che lo interpreta, Conrad Ricamora, nei prossimi episodi passerà da guest star a regular della serie, quindi sono certa che ne vedremo delle belle.

L’unica cosa che mi ha impedito di apprezzare appieno l’episodio è l’eccessiva lentezza che ne caratterizza la prima mezz’ora. Mi è piaciuto molto l’approfondimento sul background familiare di Annalise, sul rapporto con la mamma alla quale non aveva mai parlato del bambino, sulla famiglia numerosa e rumorosa che stride con la personalità dell’avvocatessa. Il problema è che, oltre che per quanto riguarda i flashback, la permanenza di Annalise a casa di sua mamma “blocca” la narrazione, rallentando e relegando agli ultimi minuti quelli che sono stati i momenti salienti: lo smascheramento di Caleb, il rovesciamento del caso Hapstall, la fuga di Frank, l’incontro di Wes con Wallace Mahoney.

In ogni caso, How to Get Away with Murder è andato in onda con il finale scioccante e da cardiopalma che ci aspettavamo e che ci meritavamo, giocato sulle emozioni e sul senso di colpa più che sul sangue e sulla violenza, e che ci farà arrovellare le meningi fino al debutto della terza stagione: come finirà il caso degli Hapstall ora che Caleb è morto? Come si trasformeranno i rapporti tra Annalise, Frank e gli altri? Questa volta, per avere le risposte che cerchiamo, dovremo aspettare almeno sei mesi.