Death House – l’unione fa la mostruosità

Sarà che Stallone ha fatto scuola con i suoi Mercenari, sarà la voglia di unire le forze per tentare grandi incassi per un genere un po’ sopito; fatto sta che Death House stuzzica la curiosità per gli amanti del genere horror, puntando su di un melting pot molto particolare


INTERAZIONI: 7

Il cinema horror sonnecchia da un bel po’. E non sono ahinoi quei temibili e affascinanti incubi del miglior Nightmare d’annata. Una bella sveglia però potrebbe esserci fra non molto. Ve la immaginate una sorta di convention non proprio amichevole con alcuni fra i più temibili personaggi del grande schermo horrorifico? No? Beh cominciate ad abituarvi all’idea. Eh si perché il progetto di cui vi accenniamo riguarda proprio qualcosa di molto simile ad un’ affascinante riunione di gruppo di questo stampo, o giù di lì.

Il titolo di questa pellicola è Death House: è un prossimo lungometraggio in lavorazione del genere horror che porterà a vivere una temibile avventura per Toria Boon e Jae Novak. Loro sono agenti (di cosa?!) dal passato non troppo chiaro, che visiteranno la Death house, vale a dire un luogo più o meno segreto dove sono custoditi alcuni personaggi poso rassicuranti; si vocifera, udite udite, di Robert Englund (Nightmare), Michael Berryman (Le colline hanno gli occhi), Kane Hodder (Venerdì 13, Hatchet), Dee Wallace (L’ululato), Bill Moseley (Non aprite quella porta – Parte 2, La Casa dei 1000 Corpi, La Casa del Diavolo), Barbara Crampton (Re-Animator), Doug Bradley (Hellraiser), Ken Foree (Zombi, Le Streghe di Salem), Camille Keaton (I Spit on Your Grave), Don Shanks (Halloween 5) e Danny Trejo, (la b-moviessima saga Machete e forse la meno pertinente).

Saranno quasi sicuramente questi (e forse anche altri) gli ospiti di questa specie di prigione laboratorio: un luogo sospeso fra la normalità e l’ultra terreno, dove gli ospiti sono mantenuti in uno stato di delirio permanente con l’ausilio di gas ed effetti olografici. Gli scienziati che ne curano la permanenza sono tutt’altro che missionari dediti ad una buona causa e infatti quando le cose cominciano a sfuggire al loro controllo, i temerari agenti Boon e Novak cominceranno ad ingegnarsi al limite del soprannaturale per sconfiggere l’avanzata del male: a contrastarli ci saranno Eileen Fletcher e Karen Redmane, due medici presi dalla passione di sperimentare sugli esseri detenuti nella Death House.

Il regista che firma questa pellicola è Harrison Smith. Lui per il momento ci tiene a mantenere alta l’attenzione: ha dichiarato che il lavoro ricorderà un po’ Distretto 13: le brigate della morte e un po’ Saw – L’enigmista, con un pizzico di ambientazioni stile Jurassic Park ed una spruzzatina di Fuga da New York. Vedremo. Certo non dovremmo essere dalle parti, oscure ma per questioni di garbo, di Freddy vs Jason, ma la paura comunque è che se il risveglio del cinema horror deve essere questo allora meglio tornare a dormire. Nel frattempo c’è il poster ufficiale a seguire.

Death House – l’unione fa la mostruosità