Elio e Le Storie Tese a Sanremo per Vincere L’Odio: il testo

Elio torna al Festival della Canzone Italiana con il brano Vincere L'Odio: il testo, in attesa della performance all'Ariston.

Elio e le Storie Tese testo vincere l'odio

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In gara per la terza volta, nonostante la lunga carriera, gli Elio e Le Storie Tese portano al Festival di Sanremo: Vincere l’Odio. Dalle prime indiscrezioni pare che il pezzo, oltre ad avere numerosi ritornelli, abbia altrettanti stili.

Dopo la partecipazione con la Terra Dei Cachi e la canzone Mononota anche questa volta promettono di divertire e di sorprendere sul palco dell’Ariston: puntano al ripescaggio, ma visti i due precedenti secondi posti potranno puntare alla vetta della classifica?

Il brano sembra essere il collage di sette canzoni diverse invece che comporne solo una. Tutto si risolve nelle ultime due righe: “E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è: Vincere l’odio”. I ritornelli che compongono il testo spezzano i canoni classici della musica italiana, che prevedono strofe. Inoltre questi versi si incastrano in un percorso che porta in sette diverse storie. Partendo da Napoli e dal suo stadio, per poi passare da Kathmandu fino ad arrivare alla Calabria.

Nella serata delle cover, il gruppo porterà la Quinta di Beethoven nella versione de La Febbre del Sabato Sera, ovviamente rivisitata e con un testo in italiano dal titolo Il Quinto Ripensamento.

Hanno annunciato che durante il Festival uscirà un nuovo lavoro, che stanno registrando proprio in questo periodo, ma non si conoscono ancora il titolo e la release date. Sono già state comunicate, invece, le date del tour che li vedrà impegnati nei palazzetti: Piccoli Energumeni Tour.

VINCERE L’ODIO, il testo in anteprima su Sorrisi e Canzoni TV:

Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
Io ti sfido a innamorarmi di te
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi
Per amarci ce ne vuole almeno tre
Ce ne vogliono tre
Femminiello che vivi a Napoli
Coi problemi presenti a Napoli
Femminiello di una metropoli sul mare chiaro
Femminiello ma quanti ostacoli
Nel tuo cuore disperso a Napoli
Per fortuna che poi c’è il Napoli
Al San Paolo di Napoli
San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco
San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu
San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso
San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
Perché tu perseguitavi i cristiani
E giustamente lui ti ha detto stop stop stop
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu
Dove ti sei trasferita per fondare una tv

Che trasmette televendite di vini calabresi
Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu
Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu
Tubero che mediti tranquillo sotto terra
Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra
Tu dici «No no no », poi dici «Forse forse forse»
Poi ti lasci prendere
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
Accompagnato dal tuo amico topinambur
Topinamburbera, sedicente burbera
Chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro
Sotto a quei 90 chili di burbera
Non cambiare mai burbera
Energumena, accarezzami lo stesso
Cantando questa canzone brutta
Brutta da cantare se vuoi
Sarà pure brutta però a me mi piace
Canzone brutta
Sarà capitato anche a voi
Di avere una canzone in testa
Brutta
Brutta.
E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è:
Vincere l’odio.