Shadowhunters conferma le aspettative, ma la valutazione è rimandata

Disponibile da oggi su Netflix, il pilot di Shadowhunters mostra tutte le ambizioni di una serie tv che vorrebbe farsi gradire non solo da un pubblico di ragazzi


INTERAZIONI: 7

Vedo la gente morta. Ne Il Sesto Senso questa terribile capacità confessata a metà film creava seri problemi al povero bambino al centro della storia. In Shadowhunters invece la capacità di vedere e interagire con persone che gli altri non vedono non crea il minimo disturbo alla protagonista. Diversi turbamenti li avrei avuti anche io che l’adolescenza l’ho superata da un bel po’, quindi sarà colpa dell’incoscienza dei 18 anni, se il dialogo con un ragazzo, invisibile agli occhi incuriositi e attenti dei propri amici, genera curiosità più che terrore di schizofrenia.


D’altra parte Clary è una che da un giorno all’altro scopre che esiste un mondo popolato da angeli e demoni, che i primi cacciano e uccidono i secondi, e che lei è parte di tutto questo, senza fermarsi mai un attimo a riflettere su cosa stia succedendo. Parliamo di un’accettazione della situazione talmente liscia che quando a chiederselo è il suo migliore amico Simon, ci sembra quasi fuori luogo. Il classico nerd che non capisce niente della vita.
E non mi dite che la reazione di lei serve a delineare il carattere del suo personaggio, fatto di impulsività, coraggio e passione.

Questa è solo una delle falle che la sceneggiatura di questa nuova serie tv non riesce a tappare. In un certo senso le eredita dai romanzi, ma sebbene esistenti in maniera molto minore sulla carta stampata, Cassandra Clare le tappa con buona dose di simpatia e ironia. Qui invece ci si prende parecchio sul serio e questo perchè, proprio come si intuiva da quanto visto in precedenza, la serie tv  Shadowhunters vuole mettersi un gradino sopra il classico filone young adult dove hanno sguazzato le saghe di Twilight e The Hunger Games.

E sapete una cosa? Ci riesce pure. Nonostante tutti i difetti, il pilot di Shadowhunters – The Mortal Cup quell’obiettivo lo raggiunge, ma questo non vuol dire che il risultato sia buono. Tutto troppo veloce, dialoghi superficiali, tanta carne a cuocere. Il primo episodio di Shadowhunters si preoccupa di mostrarsi troppo e inevitabilmente finisce per danneggiare la storia e i suoi personaggi. Anche l’interpretazione degli attori non risulta molto coinvolgente, ma la sceneggiatura potrebbe essere una buona scusante.

Però la mia non è una bocciatura completa. Ora che sappiamo tutto, senza averci capito moltissimo (e parlo di chi non ha letto i libri o visto il film), le prossime puntate potrebbero rivelarsi molto più interessanti, grazie agli approfondimenti che potrebbero arrivare.
Ma sapete un’altra cosa? Ci credo poco.

Shadowhunters è disponibile da oggi su Netflix Italia. Trovate la prima puntata sia in italiano che in lingua originale con i sottotitoli.