Mika nei campi profughi: torna in Libano con l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (video)

Lui, scappato da quelle terre insieme alla sua famiglia, torna a Beirut per incontrare i profughi e racconta il suo viaggio al Corriere della Sera.

reportage mika in libano

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Viaggio nelle terre che l’hanno visto nascere per Mika. Il cantautore inglese, che ha da poco smesso i panni di giudice ad X Factor 9, è andato in Libano per incontrare coloro che arrivano lì per fuggire ai conflitti.

Il cantante ha fatto un reportage per il Corriere della Sera, insieme con l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (UNHCR), del quale lui è supporter.

Mika ha incontrato persone di tutte le età. Con alcune di queste non si è trattenuto dal fare alcune domande. Ha conosciuto un uomo che aveva un minimarket, che poi ha perso tutto. Un ragazzo che era uno studente e che per colpa di una bomba, arrivata nella propria casa, ha perso una gamba e ora, nonostante questo brutto evento, ha ritrovato la felicità grazie all’incontro con una ragazza che ora è diventata sua moglie. Il cantante sente molto questi luoghi e queste vicende, la sua storia infatti è molto simile alla loro.

“Io sono nato a Beirut e sono partito perchè la guerra, quando sono nato, era troppo difficile per i miei genitori, troppo pericolosa, io avevo una situazione simile”. Si sente molto fortunato per essere riuscito ad iniziare una nuova vita, cosa che molte delle famiglie che ha incontrato stanno aspettando da anni. “Abbiamo avuto una vita ricca e bella, con delle sfide, ma niente come quello che ho visto in questi due giorni, si sente l’urgenza e la gravità della situazione”, sono molti i timori del cantante dopo aver visitato quei luoghi, soprattutto perchè sorpreso della grandezza e dei numeri del fenomeno, oltre che alla situazione generale.

“Ho paura che questa tendenza, il problema dei rifugiati, rifugiati per tanti motivi, non terminerà mai, ho paura ancora di più della crescita dei numeri”. In mezzo a tutta la tristezza, alle difficoltà e alla sofferenza che ha trovato in questi centri, ha però anche visto un happy ending. Una famiglia che ha visitato, infatti, aveva appena ricevuto la notizia di aver ottenuto un posto per iniziare una nuova vita in Inghilterra.

Parla anche della missione di UNCHR:

“Siamo andati al centro di ricevimento a Tripoli dell’UNHCR questo è un posto sorprendente, ce ne sono cinque di posti cosi nel libano. Il posto di ricevimento è anche il posto d’aiuto per i rifugiati questo è importantissimo e questa la più grande responsabilità, la loro prima responsabilità è quella di registrare i rifugiati per costruire un documento con il quale loro possano lavorare, senza avere questa registrazione non c’è un modo di lavorare e di aiutare”.

Questa organizzazione negli ultimi anni sta facendo un grosso lavoro in Libano, perchè come dice il cantante sono arrivati 1.1 milioni di rifugiati siriani, che sono stati raccolti da questi cinque punti di registrazione e aiuto.

Ha incontrato anche un gruppo di ragazzi, non solo rifugiati, tutti fra i 20 e i 25 anni: è il primo youth group di tutto il Libano. Il primo obbiettivo di questi ragazzi è quello di affrontare le differenze e di superare le lontananze tra i giovani libanesi e siriani. La loro voglia di fare, di cambiare, le loro aspirazioni hanno stupito il cantante che ha chiesto loro se hanno perso i loro sogni e la loro risposta è stata negativa, “Uno mi ha detto di si perchè i suoi sogni ora sono stati totalmente cambiati e adesso sono molto più grandi e molto più ambiziosi”.