Belle & Sébastien – L’avventura continua ma senza Belle

Il nuovo episodio della trilogia cinematografica Belle & Sébastien perde la poesia del primo e Belle da protagonista diventa spalla. Piacevole ma è un altro film.


INTERAZIONI: 8

Il primo episodio del Belle & Sébastien cinematografico mi era piaciuto molto perchè pur avendo a disposizione due assi nella manica come lo straordinario fascino del Sebastién interpretato superbamente da Félix Bossuet e l’inevitabile tenerezza suscitata dalla gigantesca e bianca Belle, la storia trattava in maniera dolce e delicata la nascita dell’amicizia tra i due, evitando di giocare facile e picchiare sui classici tasti per generare reazioni forti. Il risultato era stato meno intenso di quello che si poteva ottenere, ma più onesto, più apprezzato e a mio parere più valido.

Il film aveva il difficile compito di trasporre sul grande schermo una storia conosciuta praticamente da tutti al pari di una favola di grande successo, ma che a differenza di una favola aveva spigoli più duri da levigare e trattare. Ne era risultato un rapporto tra Belle & Sébastien lavorato e levigato artigianalmente proprio come il cane di legno realizzato da nonno César. Infioccato con amore e posato sotto l’albero pronto a dimostrarsi nella sua genuinità. Era questo che rendeva il film trasversale e non solo un prodotto per ragazzi.

E invece questo Natale è proprio questo aspetto che a mio parere si è perso. Da storia intima si è passati ad un action, con un passaggio brusco e inaspettato che inversamente al bagno di Belle nel laghetto di montagna, che da nera di fango si trasforma in bianco splendente, qui sporca e non pulisce. Ma se la cosa in qualche modo ci può anche stare essendo un nuovo episodio, quello che non è perdonabile e che questo Belle & Sébastien sia diventato Sébastien, gli altri e Belle. Il gigantesco cane dei Pirenei passa da protagonista a spalla, e la sua figura viene trasformata da amica ad eroe. Belle non è più parte di un rapporto speciale ma sorvegliante e salvatrice di ciò che accade suo malgrado in un mondo di cui è spettatrice.

Ci sarebbero poi anche altre pecche a livello narrativo (come l’improvviso ingresso in scena del padre di Sébastien la cui assenza nel primo episodio, visto come qui viene trattato il personaggio, non appare giustificata), ma nonostante tutto il film resta gradevole. Questo perchè il piccolo Sébastien mantiene la sua forza e il suo magnetismo cinematografico, la fotografia riesce addirittura a migliorarsi, e la storia, con quelle ambientazioni e quelle premesse ha una corsia di accelerazione non a disposizione di tutti.
Ma la cosa meravigliosa è che di tutto quanto detto e scritto fino ad ora, i bambini non se ne cureranno minimamente e usciranno dalla sala emozionati e divertiti.