La vedova di Steve Jobs tentò di bloccare il film di Danny Boyle sul fondatore della Apple

Non c’è pace per i film su Steve Jobs, e anche questo diretto dal regista Danny Boyle non è da meno. Sembra infatti che la moglie del compianto fondatore della Apple sia stata contraria alla pellicola e abbia tentato di sabotare in tutti i modi il progetto


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Sembrava aver messo d’accordo tutti il nuovo film di Danny Boyle con Michael Fassbender nei panni di Steve Jobs, tanto da aver subito conquistato i pareri positivi della critica e ottenuto addirittura l’approvazione del co-fondatore della Apple Steve Wozniak, che si era sempre mostrato molto critico nelle precedenti pellicole che raccontavano la vita dell’amico Jobs, compreso il biopic con Ashton Kutcher. E invece il film, il cui trailer potete vederlo qui, ha rischiato di non venire alla luce, a causa di tentativi di ‘sabotaggi’ da parte nientemeno che della moglie del compianto CEO della Apple.

Proprio lei, la vedova Laurene Powell Jobs, ha tentato in tutti i modi di bloccare la realizzazione della pellicola e la distribuzione dell’ultima fatica di Boyle. La motivazione? Pare che la signora Jobs non ami particolarmente il libro di Walter Isaacson del 2012 su cui il film si basa: sarebbe secondo lei pieno di inesattezze e lontano dalla vera personalità del marito, ritratto più come un uomo crudele invece che come un grande innovatore. Dunque anche la pellicola, secondo la vedova, sarebbe poco veritiera. Sembra addirittura che la moglie di Jobs avesse chiamato personalmente Leonardo di Caprio e Christian Bale, quando i loro nomi erano quelli gettonati per il ruolo di protagonista, per convincerli a rifiutare la parte, poi assegnata a Fassbender. Come se non bastasse, pare che la signora Powell Jobs abbia esercitato pressioni ai dirigenti dei principali Studios di Hollywood per non finanziare il film. La donna, una volta capito che la produzione non si sarebbe fermata, ha allora rifiutato ogni incontro con lo sceneggiatore della pellicola Aaron Sorkin, che si è visto costretto ad avvalersi delle testimonianze di altre persone vicine a Jobs per scrivere il film. Ecco spiegato, allora, il motivo dell’inesistenza della vedova nel film di Boyle, che non viene mai nemmeno citata.

Un piccolo grattacapo per Danny Boyle, che con questo film sembrava aver seriamente ipotecato la vittoria del suo attore protagonista Fassbender all’Oscar. Certo, non sarà questa polemica a cambiare il corso della premiazione, però è sicuramente un piccolo neo in una pellicola che sembrava aver centrato l’obiettivo di rappresentare al meglio il geniale Jobs.

E invece non è così, tanto che a dare man forte alla Powell Jobs ci ha pensato anche Jony Ive, chief design della Apple, che in un’intervista ha dichiarato di essere piuttosto scettico nei confronti del film. Anche secondo lui Steve Jobs nella pellicola viene rappresentato in modo non veritiero, troppo cattivo e a tratti quasi inumano. Nella realtà, invece, spiega che era sicuramente un capo severo, ma non proprio uno “uno stronzo” come lascia intendere il film.

Insomma, non c’è mai pace intorno a questi film su Steve Jobs, che sembrano quasi essere stregati: non c’è pellicola che parli del fondatore del marchio con la mela a cui sia stata risparmiata qualche polemica. Adesso però il parere passa al pubblico statunitense, che da oggi può vedere lo Steve Jobs raccontato da Danny Boyle al cinema. A noi toccherà aspettare invece fino al 21 gennaio. Secondo voi la vedova Jobs andrà al cinema a vederlo?