Bambine Kamikaze, Dio maledica i familiari

Ancora bambine kamikaze per un'esplosione mortale in Nigeria. Fanatismo, ignoranza, miseria non spiegano la terribile trasformazione dei minori in macchine da guerra. Temo che vi siano anche interessi economici e morali per le famiglie delle bambine kamikaze.

Chi sfrutta le bambine kamikaze

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5 bambine kamikaze hanno provocato una strage a Maiduguri in Nigeria. Ancora una volta l’orrore si aggiunge ad orrore. La più piccola delle vittime, perché la bambine kamikaze sono vittime al pari degli altri sventurati coinvolti nell’esplosione, aveva appena nove anni. Dio maledica per l’eternità chi ha armato le bambine kamikaze, a cominciare dai familiari che non hanno protetto le loro bambine o peggio ne hanno sfruttato l’ingenuità.

Che tremendo intreccio d’odio, ignoranza, miseria, fanatismo. Che terribile destino quello delle bambine kamikaze sfruttate spietatamente come altri milioni di bambini in tutto il mondo: nei laboratori di qualche sub-fornitore di grandi multinazionali; lungo le strade della prostituzione; nelle cliniche per l’espianto di organi a favori dei bambini ricchi dall’altra parte del mondo. Che orrore, che delitti per i quali non potrà esserci spiegazione o perdono; in questa o nell’altra vita. Tragedia che coinvolgono milioni di bambini ma che scorrono nella più totale indifferenza della comunità internazionale.

Nello scontro finale con l’esercito nigeriano, Boko Haram non esita ad utilizzare, oltre ai bambini soldato, anche le bambine kamikaze. Un cinismo spietato che consente a Boko Haram di eludere meglio i controlli di sicurezza. Le bambine kamikaze danno meno nell’occhio degli adulti e dei ragazzini, è più difficile perquisirle ai posti di blocco gestiti da uomini, suscitano meno istintiva diffidenza. Possono dunque meglio colpire il bersaglio prescelto: una moschea al termine della preghiera, una caserma dell’esercito, un mercato o un centro commerciale.

Le indagini su questo ed altri episodi analoghi non permettono di comprendere fino a che punto le bambine kamikaze siano consapevoli del tragico destino di morte che le attende. Ma di certo ne sono consapevoli le famiglie e coloro che le imbottiscono di esplosivo. Non credo che le bambine kamikaze scelgano volontariamente il proprio destino. Sono in un’età della vita nella quale il pensiero critico ed il discernimento non sono ancora formati. E si fidano dei genitori, dei fratelli, degli amici di famiglia. Forse fanno credere alla bambine kamikaze che si tratti di un gioco. Forse le coprono di regali per confonderne l’attenzione. Ma temo che siano soprattutto gli adulti a beneficiare della situazione. Gli attentatori per aver seminato morte, i familiari delle bambine kamikaze con risarcimenti economici e morali per aver sacrificato la figlia alla causa.