Forse gli amanti dei cuccioloni avranno un bel po’ di cui preoccuparsi nei prossimi anni. Diciamo che l’ipotesi che un carico di angoscia possa lentamente montare nelle proprie fantasie più o meno recondite, ci sta tutta. Perchè Cujo, ennesimo racconto capolavoro del maestro di genere Stephen King, avrà un suo remake, anche se, parrebbe, con una trama leggermente diversa.
Per chi se l’è perso nella sua versione originale del 1983, ricordiamo che il titolo Cujo, altro non è che il nome del protagonista del racconto: un bellissimo San Bernardo che vive nella periferia di Castle Rock, docilissimo e amante dei bambini. Purtroppo però il cucciolone contrarrà la rabbia dopo essere stato morso da un pipistrello (Cujo si ritrova con la testa incastrata in una piccola caverna infestata dai volatili, dopo aver inseguito un coniglietto). Di lì in poi sarà tutto un crescendo di terrore: il cane si trasformerà in una bestia famelica e aggressiva, difficile da controllare, che attaccherà chiunque si ritroverà sul suo cammino.
Il remake in programmazione sarà prodotto da Sunn Classic Pictures, e avrà il nuovo titolo C.U.J.O., vale a dire “Canine Unity Joint Operations”. Questa scelta delinea appunto un ipotetico discostamento, probabilmente parziale, dalla trama originale. Magari potrebbe esserci al centro del racconto non più un solo cane, ma più “fedeli amici dell’uomo”, che subiscono una metamorfosi e mettono a soqquadro qualche comunità. Per ora è presto per conoscere dettagli e siamo solo nel campo delle speculazioni. Quello che si sa però è che il regista del lungometraggio sarà Lang Elliott mentre DJ Perry vestirà i panni del protagonista: beh, due nomi non proprio molto conosciuti, senza ombra di dubbio. Per quanto riguarda il cast, inoltre, non si sa se c’è l’intenzione di rimettere qualche protagonista dell’originale versione del 1983, né tanto meno se qualche Major (fu la Warner ad occuparsene all’epoca) si sia interessata alla distribuzione. Insomma c’è ancora molto da sapere. Attendiamo. In fondo quando si parla di un lavoro tratto da un romanzo di Stephen King vale sempre la pena seguire l’evolversi della situazione.