Vasco Rossi e Jovanotti al San Paolo, il prato della discordia: Napoli “barzelletta d’Italia”?

I giornali l'hanno già ribattezzata "la guerra del prato": in attesa dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti, parla l'organizzatore dell'evento Lorenzo negli Stadi

Concerti Vasco Rossi e Jovanotti San Paolo a Napoli

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Grandi ritorni accompagnati da enormi polemiche: Vasco Rossi riapre il San Paolo ai grandi eventi musicali venerdì 3 luglio, Jovanotti è atteso nello stesso stadio il 26.

Non è certo la prima volta che si presenta un problema del genere, ma nel caso dell’impianto di Fuorigrotta la questione sta presentando degli strascichi inattesi: la concessione dello stadio per i concerti ha sollevato il problema della tenuta del manto erboso, scatenando quella che i giornali locali hanno già ribattezzato “guerra del prato” tra Comune, Società Calcio Napoli e organizzatori.

Come Vasco Rossi, anche Jovanotti torna a Napoli dopo oltre vent’anni di assenza: l’ultima esibizione del cantautore di Cortona fu nel 1994 con Ramazzotti e Pino Daniele, un concerto memorabile. Ed è proprio il concerto di Jovanotti a preoccupare di più.

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Il concerto è in programma a fine luglio e di conseguenza il Napoli ha fatto sapere non potrà disputare le amichevoli di agosto nel suo stadio. Ripercussioni anche sulla presentazione della squadra, così come sull’organizzazione del ritiro a Dimaro, che la squadra ha dovuto riprogrammare. In un comunicato ufficiale, il Napoli fa sapere che il ritiro si concluderà due giorni di anticipo rispetto al termine previsto.

A fronte delle polemiche che stanno accompagnando la riapertura dello stadio ai grandi concerti live, dopo il botta e risposta tra la Fast Forward che organizza l’evento di Vasco e il presidente del Napoli De Laurentiis ma anche quello tra la società calcistica e il Comune che ha autorizzato gli eventi, anche l’organizzatore del concerto di Jovanotti, il patron di Veragency Nicola Lino, ha commentato la situazione.

Intevistato ai microfoni di Janpa Serino su Radio Club 91, si è rivolto ad Alessandro Formisano, dirigente vendite e marketing della SSC Napoli, auspicando che Napoli non diventi “la barzelletta d’Italia“.

Jovanotti si è esibito in tutti gli stadi d’Italia ma nessuna squadra, dal Milan alla Fiorentina, ha avanzato pretese. A Napoli siamo la barzelletta d’Italia con questo stadio. Proprio oggi (30 giugno) lo stadio San Paolo è ritornato un bene del Comune che ne può fare quello che vuole. Abbiamo già venduto 25 mila biglietti e la pretesa di Formisano al Comune di vietare il calpestio del manto erboso è assurda, anche alla luce del fatto che abbiamo predisposto tutte le precauzioni e i trattamenti pre e post concerto. E’ impossibile vietare l’accesso al prato anche perché il sogno di ogni fan è poter stare a contatto con il proprio idolo, ma ci impegnano a preservarlo come facciamo in altre città.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore partenopeo allo Sport Ciro Borriello che ha ribadito come lo stadio sia “di tutti, della città, degli appassionati di calcio e degli altri sport ed anche della musica“, confermando che gli “organizzatori dei due eventi – tra i più affermati del settore – hanno fornito ogni garanzia economica e tecnica per garantire la piena funzionalità del campo di gioco e la conservazione del livello di eccellenza del manto erboso per quando servirà alla società sportiva“.