La proposta di J-Ax contro le mafie: “Legalizzare la cannabis conviene allo Stato”

Droghe leggere legali contro le mafie, più introiti per i servizi pubblici: ecco la proposta di J-Ax a favore della legalizzazione della cannabis

J-Ax per la legalizzazione cannabis

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J-Ax ha infiammato piazza Annigoni a Firenze lo scorso giovedì, ospite dell’evento di Michele Santoro Rosso di Sera, sulle note di Maria Salvador: il suo intervento è stato anche un appello a favore della legalizzazione delle droghe leggere, battaglia di cui è protagonista da anni.

Il rapper di Ohi Maria, proponendo la nuova hit Maria Salvador che è una sorta di sequel del suo maggior successo degli anni ’90, ha ricordato che anche paesi tipicamente proibizionisti negli Stati Uniti hanno ormai scelto di rendere legale il consumo di cannabis per uso personale, spiegando che questa scelta legislativa si è rivelata un grande affare per le casse pubbliche (“72 milioni di euro di tasse in Colorado derivano dalla legalizzazione della marijuana“, soldi sottratti alle mafie e al mercato illecito).

La canzone contenuta nel suo ultimo album Il bello d’esser brutti vuole essere proprio un appello per la legalizzazione della cannabis, come ha ribadito in un’intervista al Fatto Quotidiano in edicola domenica 21 giugno.

J-Ax spiega di volerci mettere la faccia perché è “un libertario” e perché si tratta di “una questione di libertà: l’individuo pensante non vuole più vivere in una società dove è legale il whisky e illegale un’altra cosa che fa meno male, solo perché alcune persone per alcuni interessi hanno deciso così“. Il cantautore, al secolo Alessandro Aleotti, aggiunge però di aver capito che ormai, in un Paese come l’Italia, l’unica strada per promuovere la legalizzazione è quella economica: puntare sugli introiti per lo Stato potrebbe essere la sola carta vincente da giocare.

In Italia le cose si fanno solo se le vogliono i poteri forti: le banche, i governi, l’economia. Allora forse la soluzione è questa: coinvolgiamoli. Magari se lo Stato guadagna un tot per ogni canna che ci fumiamo le cose cambiano. È un approccio utilitaristico. E vista la risonanza che hanno avuto le mie parole posso dire che sta funzionando.

Convinto che le casse dello Stato sarebbero rifocillate da miliardi di euro (“Solo da me e dai miei amici chissà quanti soldi arriverebbero!“), J-Ax spiega così la sua proposta.

Cominciamo a dire alla gente che grazie alla marijuana possiamo abbassare le tasse, o aumentare le pensioni. E vediamo quanti sono a favore e quanti contro. Anche perché c’è un aspetto che gli economisti non considerano, il turismo. Ma ve lo immaginate cosa diventa l’Italia con la legalizzazione delle droghe leggere? Vai a vedere i monumenti di Roma e Venezia, o vai al mare al Sud. E poi ti fai una bella canna. Sbaragliamo tutti, facciamo fallire l’Olanda. Però dobbiamo essere rapidi a non farci fregare l’idea dalla Spagna o dalla Grecia.

Secondo J-Ax ad impedire questo cambiamento rivoluzionario è “la lobby dei conservatori“, che “in Italia è forte“, ma anche “chi ci guadagna adesso” e “non vuole mollare l’enorme business che ha in mano“. Eppure i vantaggi sarebbero tanti, a partire dalla sottrazione di un profitto enorme alle organizzazioni criminali.

La legalizzazione sarebbe una spallata clamorosa alla criminalità organizzata. In Italia c’è davvero la volontà, o la forza di darla? Me lo chiedo spesso. (…) Ormai pure le forze dell’ordine sono stanche di perdere tempo dietro ai ragazzini che si fanno le canne. E penso che anche i politici contrari non credono più alle storie che raccontano. È tutta propaganda. Forse solo Giovanardi la pensa sempre uguale, ma quello è un caso a parte.

Certo non mancano gli aspetti critici, nemmeno un libertario come J-Ax nega che ci siano controindicazioni, ma invita a non guardare al problema con l’ottica del proibizionismo fine a se stesso che ha già dimostrato ampiamente la sua inefficacia.

La storia che la canna è il primo passo verso le droghe pesanti. Quello è un discorso di predisposizione, soggettivo. (…) L’alcolista comincia con un bicchierino la sera a cena, ma nessuno si sognerebbe mai di vietare la produzione di vino. Anche il maniaco sessuale parte con una sega. Ma per fortuna non tutti i ragazzi che si masturbano diventano stupratori! (…) Non penso più che la marijuana faccia bene e basta, che l’erba salverà il mondo. Quella è una visione romantica che si può avere da ragazzi. È passato tanto tempo, siamo tutti più cresciuti. Adesso affrontiamo la questione da un punto di vista razionale.

Certo il romanticismo di J-Ax nei confronti della marijuana non dev’essere del tutto scomparso se alla domanda sui suoi consumi di cannabis attuali risponde così: “Assolutamente no: ora ho 42 anni, non fumo da decenni. Sai, anche le forze dell’ordine leggono il Fatto…“.