McDonald’s contro Slow food. Lo scontro alimentare si sposta all’Expo di Milano. Da un lato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che critica la presenza di McDonald’s tra i padiglioni dell’Expo, un’esposizione ufficialmente dedicata a cibo sostenibile e a chilometro zero. Dall’altro lato la dura replica del colosso dei fast food, che accusa Petrini di fare retorica terzomondista.
“L’ideologia non sfamerà il pianeta – afferma McDonald’s nel suo comunicato – crediamo che chi è in Expo debba accettare l’idea di non essere l’unico detentore della verità, superando contrapposizioni che erano già vecchie trent’anni fa.”
Abbiamo sentito il punto di vista di Patricia Gomez Gerez, studentessa Optima Erasmus a Verona.
McDonald’s riceve da anni critiche in tutto il mondo per il suo cibo scadente, il servizio approssimativo, il rifiuto di adeguarsi alle tradizioni alimentari degli altri paesi. Il gruppo McDonald’s invece si dice orgoglioso di offrire pasti a prezzi accessibili, a differenza di Slow Food e altri movimenti sul cibo biologico. Chi ha ragione? Da che parte ti schieri?
Sono d’accordo con Slow Food per vari motivi. Viviamo in un’epoca dove siamo consumati dalla spirale dello stress e la società sembra non essere ancora cosciente di quanto male lo stress fa a lungo tempo. Mangiamo veloce e scappiamo via perché abbiamo sempre impegni lavorativi che sembrano essere più importanti della nostra salute, ma quante sono le persone che si fermano a pensare a sé stessi?
Ben poche, allora McDonald’s approfitta di questa situazione per vendere i suoi prodotti, sa che la gente continuerà a mangiare il suo cibo anche se continuano a criticarlo… Io stessa sono la prima che quando vado di fretta vado da McDonald’s per due motivi, perché mangio al volo ed è economico. Invece se veramente ci fermassimo a pensare alla nostra salute, potremmo accorgerci che lo Slow Food non solo ci fa mangiare bene, ma porta anche benessere psicofisico. Per essere in buona salute, non basta solo mangiare bene, ma è necessario anche stare bene con sé stessi, rilassarsi, staccare dalla routine lavorativa, e trovare un po’ di tempo per te. Solo in questo modo potrai ritornare alle tue attività con più energia.
Ma secondo me la società non è ancora pronta per capire questo problema serio e sono pochi quelli che hanno una vita sana, e quel che è peggio, abituiamo anche i bambini a questo tipo di vita frenetica e quindi alla cattiva alimentazione.
In Italia c’è da sempre uno sforzo di limitare la diffusione di fast food e affini (KFC, Starbucks per esempio), e di promuovere invece la cucina tradizionale italiana. E’ così anche in Spagna?
Devo dire che anche in Spagna e sopratutto in Andalusia mangiamo tante specialità del nostro paese, e preferiamo mangiare i nostri cibi piuttosto che andare al fast food, anche se devo riconoscere che molte delle nostre specialità, come il pesce fritto o la frittata di patate, sono parecchio pesanti e fanno ingrassare. Mangiare fuori non costa così tanto e lo fai spesso anche per trovare il tempo per stare insieme con gli amici o tutta la famiglia, io di solito una volta alla settimana mangio fuori con i miei genitori, mangiando cibi sani, e con miei amici esco almeno un paio di volte la settimana così trovo anche il tempo per staccare.
Alla diffusione del fast food si associa un aumento dell’obesità fin dall’infanzia. Come fare per impedire questo fenomeno? Pensi che un corso nelle scuole di educazione alimentare possa servire?
Prima di tutto i genitori devono capire che i bambini non sanno distinguere cosa è buono o cosa è cattivo per la loro salute, e quindi arrivano alla conclusione che quello che mangiano è sempre buono. Non tutti i genitori sanno quanto sia importante mangiare bene da neonati, è dall’infanzia che si crea l’abitudine e anche il corpo si abitua a mangiare certi alimenti, così un bambino abituato a mangiare zucchero da piccolo quando diventa grande sarà costretto a soddisfare il bisogno sempre maggiore del suo corpo, e per questo abbiamo questi problemi di obesità infantile. Nella scuola si cercano soluzioni ma non sono abbastanza, perché alla fine tornati a casa devono continuare non solo a seguire una buona alimentazione, ma anche fare un po’ di sport per godere di un benessere fisico e psichico. Come se non bastasse quando un bambino inizia ad ingrassare inizia ad avere tanti problemi di salute, e per salute si intende non solo quella fisica, ma anche quella mentale. Il bambino viene socialmente escluso, ciò comporta un malessere, una diminuzione dell’autostima e una perdita di entusiasmo. In altre parole una cattiva alimentazione genera una serie di problemi. La scuola si vede coinvolta ed aiuta il bambino a trovare delle soluzioni per sentirsi bene ed avere una vita sana, perché il bambino è il nostro primo obiettivo, ma se veramente i genitori non si assumono delle responsabilità in questa situazione, il nostro aiuto serve a poco. Per questo mi piacerebbe che i genitori pensassero a cosa vogliono per la vita dei loro figli, spesso si dà più importanza alle cose materiali che alla qualità di vita, proviamo a mangiare bene con loro, così daremo un buon esempio e questo sarà positivo per entrambi.