Crisi spedizioni Asus Zenfone 2: comunicato ufficiale con le scuse dell’azienda

Arriva il tanto atteso comunicato ufficiale di Asus Italia, ma non tutti gli utenti sembrano essere soddisfatti della situazione attuale

Asus Zenfone 2

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Da alcune settimane cerco di tenervi aggiornati sulla questione relativa alle spedizioni dell’Asus Zenfone 2, il nuovo top di gamma Android che in Italia è andato incontro ad un discreto successo grazie al prezzo di listino pari a 350 euro e ad una serie di specifiche che rendono il modello più evoluto di questa famiglia in grado di competere con i principali dispositivi lanciati sul mercato dai colossi.

Il produttore ha tuttavia accumulato pesanti ritardi con le spedizioni dell’Asus Zenfone 2, rendendo necessario un annuncio ufficiale su Facebook. Uno scorcio del comunicato per capire di cosa sto parlando:

“Il successo e la forte richiesta hanno superato di molto le nostre aspettative, purtroppo questo non ci fa sorridere perché ha comportato un ritardo nelle consegne, ne siamo consapevoli e ci scusiamo.
Abbiamo da subito impegnato tutte le nostre energie: stanno arrivando nuove forniture di prodotto e monitoriamo tutti i canali distributivi in modo da migliorare i tempi di attesa.”

Segue poi la solita uscita che accomuna tutti i produttori, in riferimento al fatto che il sorriso dei clienti viene prima di ogni altra cosa, che al sottoscritto non piace per nulla (e, immagino, anche alle tante persone che hanno effettuato il pagamento per portarsi a casa subito il nuovo Asus Zenfone 2).

A mio parere l’errore è grave, sia perché era ampiamente prevedibile una risposta “importante” da parte del pubblico italiano, alla luce del rapporto tra qualità e prezzo relativo all’Asus Zenfone 2, sia perché il produttore deve cercare a tutti i costi di recuperare il terreno perduto rispetto ai grandi produttori che da anni dominano nel settore smartphone.

La pessima gestione gestione degli ordini certo non aiuterà l’azienda ad avvicinarsi al grande pubblico, così come l’Asus Zenfone 2 ad imporsi in un’arena competitiva particolarmente affollata. Di positivo ci sono comunque le scuse pubbliche, che quantomeno scagionano (parzialmente) Asus da un punto di vista puramente etico.