Nomi e cognomi – lezioni di coraggio a 360 gradi

È un lungometraggio ispirato e dedicato ai giornalisti che hanno avuto il coraggio di denunciare le mafie in tutte le loro forme. Non è stato facile portare a termine la lavorazione di questa pellicola: Nomi e cognomi sarà l’opportunità per ribadire ancora una volta che nella vita, spesso, chi ha coraggio, viene lasciato solo. Ma chi è solo spesso, è anche un eroe.


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Dimostrare coraggio non è sempre facile. Anzi, certe volte, non lo è per niente. Cominciamo con questo assunto per descrivere Nomi e cognomi, un lungometraggio coraggioso che parla di coraggio. Coraggioso perchè è un lavoro che non è stato facile portare a termine: è, come si dice in gergo, una pellicola indipendente. Ma Nomi e cognomi non parla solo di coraggio: insegna a riconoscerlo. Il film è stato girato sotto la regia di Sebastiano Rizzo e ritrae un personaggio di finzione, che però è ispirato da persone realmente esistite. Il lungometraggio è basato su Domenico Riva: lui non è un giornalista reale, ma il suo modo di essere, il suo saper agire contro le illegalità e l’arroganza mafiosa, è esistito. In molti giornalisti, non solo in uno.

Per la verità il lavoro, sarebbe dovuto essere la naturale evoluzione del cortometraggio “La ricotta e il caffè” firmato dallo stesso Rizzo, su sceneggiatura di Camilla Cuparo: il protagonista era Luca Ward e il corto era dedicato a Giuseppe Fava, giornalista ucciso dalla mafia nel 1984. L’idea di partenza si è però evoluta e si è scelta l’opportunità di raccontare, attraverso la vita di un personaggio di fantasia, quello che è stato il coraggio di più cronisti realmente esistiti: quel coraggio dimostrato nel saper denunciare il quotidiano della mafia, che spesso è costato la vita. La genesi di questo film non è stata semplice, come dichiarato dallo stesso regista e da Maria Grazia Cucinotta, in veste di interprete e produttrice. Soliti problemi di chi non appartiene al giusto entourage: budget che si riduce, tempo a disposizione per girare ridimensionato, etc. Alla fine però il risultato è stato raggiunto. Con il giusto e doveroso orgoglio del gruppo di lavoro. E con la dignità che contraddistingue chi è solito perseguire ideali ed obiettivi nobili. Perchè è di questo che il film parla, ed è questo che si vuole trasmettere. In primis ai giovani. Proprio quei giovani che, come spesso si afferma in un’ iconica ed abusata frase da copertina elettorale, rappresentano il futuro. E allora se i giovani hanno idealmente in mano la possibilità di indirizzare il loro futuro (ma in realtà le cose non stanno proprio così…), perchè non insistere su quelle leve educative fondanti il progresso sociale ed economico di qualsiasi società che ambisca ad essere giusti? E Già. Perchè? Risposte complesse e di non facile comprensione. Diciamo che magari un esempio d’aiuto a questa risposta non semplice, potrebbe essere la stessa dichiarazione della Cucinotta che, sputando in faccia una verità amara e certamente non nuova, ha dichiarato testualmente:

La Mafia non è solo quella che vedete nel film. In Italia la distribuzione è una Mafia totale. Chi è indipendente incontra grandi difficoltà e deve pagare un prezzo altissimo, altrimenti non trova spazio”.

Anche questo è stato un atto di coraggio. Perchè non si allude certo a coppole e lupare demodè, ma magari a “riunioni che contano”, “telefonate esclusive”, decisioni orientate esclusivamente al massimo profitto, etc. Nomi e cognomi avrà come protagonista Enrico Lo Verso nei panni appunto di Mimmo Riva. Il cast comprende la stessa Cucinotta nel ruolo della moglie di Mimmo, poi ci sono anche Mingo De Pasquale, Ninni Bruschetta, Dino Abbrescia e Marco Rossetti.

Nomi e cognomi è prodotto dalla Draka Production di Corrado Azzollini e distribuito dalla Draka Distribution. Aspettiamo di saperne qualcosa in più. Di esempi di coraggio (quello reale) e di educazione civica se ne avverte sempre un incessante bisogno