Tendo ad analizzare sempre con un certo distacco quanto emerge dai vari benchmark, anche perché ritengo che le esperienze di utilizzo dei singoli device vada testata sul campo su un campione rappresentato da milioni di utenti per stabilire quale tra due top di gamma dia maggiori garanzie in termini di prestazioni, ma questo non mi ha impedito di guardare con un certo interesse quanto emerso da uno studio condotto di recente dai ragazzi di Arstechnica, con un focus particolare sul nuovissimo LG G4 e sul Samsung Galaxy Note 4.
Si tratta di uno stress test che non enfatizza tanto quale dei due modelli sia in assoluto più performante dell’altro, quanto quale riesce ad ottenere prestazioni più costanti durante l’utilizzo delle normali applicazioni che solitamente vengono installate a bordo di un device. L’arco temporale preso in esame, per la cronaca, è pari a quindici minuti.
La foto mostrata ad inizio articolo è eloquente: la striscia verde rappresenta le oscillazioni dell’LG G4 ed in particolare il modo in cui lavora il SoC. Pur essendo valori più incoraggianti rispetto a quelli del tanto discusso LG G Flex 2, è chiaro che la costanza rischia di non essere il punto di forza dello smartphone presentato martedì scorso.
Tutto questo per dire che lo Snapdragon 808 è sicuramente caratterizzato da minori problematiche in termini di temperature e quindi di prestazioni generali, ma allo stesso tempo il SoC passa abbastanza presto (sei minuti circa), nel passare dal suo 1,8 GHz ad un approssimativo 1,4 GHz.
Ovviamente test approfonditi verranno alla luce solo nei prossimi giorni, ma si tratta di una primissima statistica interessante per chi monitora da vicino il Samsung Galaxy Note 4 ed il nuovo LG G4.