Potrebbero arrivare presto sul mercato i primi smartphone, anche appartenenti alla famiglia degli iPhone e in generale al mondo Android, realizzati in parte o totalmente con materiali riciclati, soprattutto in considerazione del fatto che il ciclo di vita dei modelli ormai si sta assestando attorno ai due anni.
Il motivo ce lo offre un nuovo studio, che per forza di cose non può lasciare indifferenti le stesse case produttrice. Gallio e selenio sono sempre più rari e i trend che si sono venuti a creare richiederebbero contromisure in termini di riciclaggio nel più breve tempo possibile, indipendentemente dal budget a disposizione da parte dei singoli produttori. Il tutto senza dimenticare che cromo, niobio e tungsteno hanno limitazioni sempre più restrittive dal punto di vista dell’approvvigionamento.
Situazione poco rosea che deve in qualche modo innescare dei cambi di approccio e un nuovo modo di concepire la produzione di nuovi smartphone. Un monito, in tal senso, giunge direttamente da Yale School of Forestry & Environmental Studies coordinato da Thomas Graedel:
“Molto di ciò che rende difficile il riciclo di questi materiali è il design dei dispositivi. I risultati dello studio inviano un messaggio ai progettisti: dedicate più tempo a pensare a cosa accade quando i vostri prodotti vengono gettati via”.
Insomma, gli effetti potrebbero sentirsi prima di quanto si possa pensare, almeno secondo le indicazioni che emergono dallo studio in questione. Staremo a vedere quali saranno le contromisure prese dai principali produttori di smartphone, che adottando il giusto approccio ad una possibile situazione di questo tipo, potrebbero anche trarne dei profitti extra. Questo, almeno, se tutti i pezzi del puzzle andranno al loro posto.