Google Now si apre alle applicazioni di terze parti, Facebook e Twitter in prima linea?

L'apertura ad app esterne è un passo importantissimo che potrebbe segnare definitivamente il modo in cui ci relazioniamo con Google Now

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Nuove ed importante novità per quanto riguarda l’assistente vocale nativo su Android, Google Now si aprirà alle applicazioni esterne grazie a delle API, potremmo finalmente vedere le schede per Facebook, Twitter e tante altre.

A dichiararlo è Aparna Chennapragada, direttore del Product Management proprio per Google Now.

Il team di sviluppo che si occupa di Google Now sarebbe prossimo al rilascio di alcune API che dovrebbero permettere l’integrazione delle sue funzionalità anche con app esterne.

Che cosa significa per noi?

L’apertura di Google Now tramite API permetterà ad app esterne al mondo Google Apps di interagire con la stessa. Significa pertanto che app come Facebook, Twitter, Dropbox e tante altre, potranno integrare al proprio interno l’assistente vocale Google Now permettendo l’interazione tramite lo stesso.

Al momento Google Now può relazionarsi solo con alcune app ed anche in maniera limitata, spesso potendo solo lanciarle, una più profonda e radicata interazione permetterà si gestire gli eventi all’interno delle applicazioni stesse tramite l’assistente vocale.

Non è tutto, si può anche supporre che l’integrazione comporterà un notevole incremento delle schede nella visualizzazione Google Now, sempre più utile e fornita.

Proprio a proposito di schede, Aparna Chennapragada non ha fatto segreto parlando di una possibile nuova scheda che dovrebbe occuparsi di dirci quanta fila c’è presso una determinata attrazione turistica, così da poterne gestire i tempi quasi come permette di fare ora con i tempi di percorrenza.

Un’idea che sembra le sia venuta visitando Disneyland con la famiglia, ma che si potrebbe rivelate molto utile soprattutto se associata alle schede delle singole attrazioni, supportando il turista nella visita e nella pianificazione di un itinerario.

Notizie sui tempi al momento non sono ancora pervenute, sappiamo solo che, se da un lato non dovremo attendere moltissimo prima del rilascio delle API pubbliche, sicuramente ci sarà da attendere prima di vedere la nuova scheda, ricordandoci che l’Italia è spesso fanalino di coda in questi casi.