HTC One M9 ancora al centro dell’attenzione. Se, delle sue caratteristiche hardware si sa praticamente tutto, ora cominciano ad essere note anche alcuni aspetti software del device e con essi non intendo solo il sistema operativo in uso sul top di gamma, di certo Android 5.0 Lollipop o i suoi minor update successivi già in esecuzione sui Nexus o su altri smartphone concorrenti.
Il leaker Upleaks, come al solito, il più informato di tutti sull’uscita dell’HTC One M9 ha difatti lanciato sul suo canale Twitter una nuova notizia bomba che riguarda il blocco del bootloader sul prossimo arrivato. Ecco cosa recita il tweet in oggetto:
HTC will renewal Bootloader architecture for 2015 devices, MTK device will also has their original bootloader:)
Pur non facendo preciso riferimento all’HTC One M9 e indubbio che nella categoria dei device del 2015 rientri anche questo dispositivo, visto il suo lancio imminente del 1 marzo. In pratica, l’esperto ci dice che il produttore ha in serbo una nuova architettura del bootloader per tutte le sue nuove uscite. Faranno eccezione i device con chip Media Tek, magari lo stesso M9 in una delle sue varianti pensate solo per il mercato asiatico.
Cosa significa tutto ciò? Un passo indietro ed ecco una spiegazione semplificata di che cosa sia il bootloader: si tratta del programma che nella fase di avvio di uno smartphone, ne carica correttamente il suo sistema operativo. Questo risiede su una parte specifica del telefono e nella norma, sarebbe poco accessibile per gli utenti meno esperti per volontà dei produttori che temono manomissioni a casaccio e conseguenti problemi tecnici da gestire. Nonostante tutto, gli utenti più geek ricorrono spesso allo sblocco del bootloader, passo forzato per procedere al modding e dunque alla personalizzazione a proprio piacimento del sistema operativo.
Cosa cambia con una nuova architettura bootloader pensata per HTC One M9? In risposta ai dubbi dei suoi follower, Upleaks conferma che, a suo avviso lo sblocco sarà più difficile e comunque, almeno in una prima fase, per l'”effetto sorpresa”, saranno in molti a non riuscire a procedere all’operazione. C’è da chiedersi solo se ora questo limite possa inficiare sulle vendite: non a tutti piacerà l’idea di doversi accontentare del sistema stock Android.