La vittoria de Il Volo a Sanremo 2015 sarà forse ricordata come una delle più controverse della storia del Festival, almeno quella recente: dopo le polemiche che hanno invaso i social in merito al “prodotto Rai” che ha trionfato prevedibilmente all’Ariston, la replica puntuta dei tenorini (“Il popolo è con noi” hanno deichiarato nella conferenza stampa post-finale) e lo strascico di polemiche che ne è seguito, è il turno delle querelle con i loro (ex?) mentori.
Roberto Cenzi ha lamentato una scarsa riconoscenza da parte dei ragazzi de Il Volo: mai un ringraziamento o una citazione negli ultimi sei anni, eppure è stato proprio il regista di Ti Lascio Una Canzone ad unirli in un gruppo pop-lirico quando erano appena tredicenni. Al malcontento si è accodato Tony Renis, che ha permesso a Il Volo di diventare il primo artista italiano ad avere un contratto con una major discografica statunitense, lanciandoli sul panorama internazionale.
In risposta alle accuse di ingratitudine, Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble insieme al loro amnager Michele Torpedine hanno indetto una conferenza stampa chiarificatrice.
Come riporta Andrea Laffranchi sul Corriere della Sera di giovedì 19 febbraio, Il Volo ha replicato senza mezzi termini liquidando tutto questo polverone come il più classico degli opportunismi all’italiana.
Qualcuno non vuole che festeggiamo la vittoria a Sanremo, ma noi vorremmo essere lasciati fuori da queste liti. Fossimo arrivati sesti o settimi tutti avrebbero taciuto. Ora vogliono salire sul carro del vincitore.
Collegati in videoconferenza dai rispettivi paesi in cui sono tornati dopo la vittoria a Sanremo, i tre ventenni hanno anche ribadito di non aver voluto tagliare i ponti con i loro padrini artistici. Anzi, sarebbero stati questi ultimi a non farsi più sentire, al punto che i rapporti si sono inevitabilmente deteriorati.
Non neghiamo quello che hanno fatto. Abbiamo lo stesso numero di telefono da 7 anni e prima di Sanremo Cenci non ci ha chiamati per un augurio. Da allora non ci ha mai invitati in un suo show. Visto che si dice dispiaciuto per il nostro comportamento farebbe bene a farsi un esame di coscienza. Per quattro anni da lui non abbiamo ricevuto una telefonata di in bocca al lupo o di complimenti per i successi americani, per aver cantato in duetto con Barbra Streisand, per essere stati intervistati dai più grandi anchorman a stelle e strisce, aver riempito palazzetti da diecimila persone dal Canada al Messico. Nulla. Renis è sparito da un paio d’anni. Come in amore i rapporti finiscono.
Il manager Michele Torpedine ha parlato di un “problema di antipatia personale o forse di invidia per come sono andate le cose” per quanto riguarda Roberto Cenci: il regista che ha lanciato Il Volo a Ti Lascio Una Canzone sarebbe stato “il primo a chiamarsi fuori” senza mai farsi vivo in quattro anni. Tony Renis, invece, è descritto come un artista “un po’ megalomane“, determinato ad “apparire a tutti i costi nelle trasmissioni tv o nei cd“. Sarebbe stato lui a decidere di liquidare i legami societari con Torpedine. “Certe persone ti perdonano tutto tranne il successo” ha rilanciato il produttore, spiegando che l’atteggiamento dello showbusiness italiano nei confronti de Il Volo è stato sempre contraddittorio, pur a fronte di un successo internazionale incredibile.
Ora, anche se Fabio Fazio o Daria Bignardi sono troppo snob per invitare Il Volo, i ragazzi hanno davanti uno speciale per la Pbs americana che gireremo a Caracalla, Pompei o Taormina. Claudia Mori ci ha proposto di girare uno sceneggiato sulla vita dei ragazzi che stiamo valutando seriamente, abbiamo in vista un tour nazionale in dieci città e a maggio c’è l’Eurofestival che speriamo di vincere.
La conferenza stampa dovrebbe servire a chiudere la questione una volta per tutte, ma non è detto che non inneschi nuovi botta e risposta al veleno.