Ricette al femminile contro la crisi: Cristina Zagaria racconta “Sugar Queen” ad Optimagazine

La giornalista di Repubblica con la storia di Giada Baldari racconta una piccola storia di successo contro la crisi. Basta seguire le proprie passioni.


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“Tutti noi siamo sopraffatti ogni giorno da parole e da storie legate alla crisi economica e lavorativa, alla precarietà, alla difficoltà delle donne e mamme di resistere nel mondo del lavoro. Storie grandi, importanti e allora io ho scelto di raccontare una storia piccola, una storia legata alla crisi ma anche di coraggio, di speranza, di sogni che si avverano. Ho scelto di partire da una ‘micro-storia’ per raccontare la grande storia della nostra quotidianità“. E’ così che Cristina Zagaria – giornalista e scrittrice – racconta il suo “Sugar Queen”, la sua ultima fatica letteraria uscita per Sperling&Kupfer e presentata ad Optimagazine.

Non è la prima volta che Cristina sceglie di andare oltre la scrittura del quotidiano (è una giornalista del dorso napoletano di Repubblica) ma con “Sugar Queen” abbandona il romanzo civile, l’inchiesta, il reportage – tutti generi a cui appartengono i suoi precedenti “Veleno”, “Malanova”, “L’osso di Dio” o “Miserere” – per scegliere un tratto più lieve. In realtà lei ci spiega che “Sugar Queen” rientra comunque in quel percorso letterario cominciato nel 2006 con “Miserere”: “E’ cambiato il genere – ci dice – ma al centro delle storie rimangono le donne, le donne che scelgono di mettersi alla prova, di andare contro. Io ho scelto di guadare l’Italia, le sue criticità – e la criticità di questo tempo è prima di tutto il lavoro – attraverso lo sguardo delle donne“.

Le sue “donne contro” sono state la Daniela Spera di “Veleno”, una chimica che collabora con la magistratura affinchè emergano tutti i danni all’ambiente e alla salute provocati a Taranto (Cristina è tarantina) dall’Ilva; Anna Maria, che ha denunciato i suoi aguzzini in una Calabria che non l’ha mai sostenuta e ora vive sotto scorta anche per aver raccontato la sua storia in “Malanova” e poi c’è Angela Donato e la sua battaglia contro la ‘ndrangheta che le ha portato via un figlio e Armida Miserere, direttrice del carcere di Sulmona. E ora c’è Giada Baldari, giovane donna napoletana- dalla vita sicuramente meno tormentata e drammatica – ma che, secondo Cristina, anche per questo rappresenta “la donna della porta accanto”, quella che di fronte ad un lavoro fatto di precarietà sceglie di mettere in gioco le proprie passioni (nel suo caso la pasticceria) e di farne il proprio lavoro, facendo della crisi stessa un’opportunità.

E sono molte le donne – prosegue la Zagaria – che hanno fatto altrettanto e che lei sta incontrando in questo lungo viaggio in giro per l’Italia per presentare il suo libro. Nelle presentazioni, infatti, ha scelto di farsi affiancare da donne che abbiano a loro volta una storia positiva da raccontare, “Regine” come le chiama lei, le cui vicende siano semi di speranza da condividere nonostante i dati Istat dicano altro. Sì perchè l’Istat ci dice che l’8,7% delle donne madri che lavorano o hanno lavorato, ha subito almeno una volta un’episodio discriminatorio sul lavoro a causa della propria condizione non solo di lavoratrice. E il problema è soprattutto delle generazioni più giovani.

Ma come fa una giornalista che fa nera e giudiziaria a “spogliarsi” dei suoi panni per entrare nella narrativa, soprattutto nella leggerezza di “Sugar Queen? “Io rimango giornalista – ci spiega Cristina – anche quando lascio la nera o la giudiziaria del quotidiano, per dedicarmi alla narrativa. Io racconto storie”.