Il Nexus 6 continua a farsi desiderare nel nostro paese ma anche altrove. Per quanto le prime spedizioni siano andate a buon fine e una ristretta cerchia di compratori abbiano ora tra le mani il device, l’approvvigionamento delle scorte procede a rilento e molti dei potenziali acquirenti restano a bocca asciutta.
Mi riferisco, in particolare, a coloro che hanno optato per il canale tradizionale Play Store che continua a segnalare modelli esauriti, non ancora pervenuti o al massimo disponibili con tempi tutt’altro che concorrenziali rispetto a qualsiasi competitor. Ecco un dettaglio della situazione del momento.
Se desiderate un Nexus 6, al momento di questa pubblicazione, l’unico disponibile è il modello blu notte da 32 GB. Il prezzo, come già saprete è quello di listino di 649 euro e i tempi di consegna tutt’altro che celeri. Se fino a qualche giorno fa, Google confermava la spedizione entro il 26 dicembre, sarà per le incombenti feste, ma questa stima si è notevolmente allungata. Chiunque acquisterà il googlefonino da questo momento dovrà sperare solo in un invio del pacco entro il 5 gennaio.
Partenza del device per la Befana insomma e ciò vorrebbe dire che la consegna reale avverrà solo a distanza di altri tre o quattro giorni, nella migliore delle ipotesi. Ribadisco la tempistica riguarda solo il Nexus 6 da 32 GB blu notte, visto che quello bianco risulta esaurito. Stessa sorte per il Nexus 6 da 64 GB blu notte mentre il device della stessa taglia ma bianco ancora non risulta pervenuto nel nostro paese ma “coming soon”.
L’attuale bollettino della disponibilità e delle tempistiche di consegna del Nexus 6 non fornisce solo informazioni puntuali sulla sua distribuzione ma mi fa riflettere, ancora, sulla strategia di Google. Uno smartphone già accolto “tiepidamente” a causa del suo prezzo poco low-cost (nonostante il buon hardware) come può raggiungere il top delle vendite con questa distribuzione a singhiozzi? Nexus 5 e Nexus 4 in passato hanno avuto simili problemi di scorte e allora il produttore LG fu accusato di aver gestito male i suoi cicli produttivi. Questa volta che il partner è Motorola, possiamo parlare delle stesse colpe? Per forza di cose, credo che solo a Mountain View si tirino le redini del destino dei googlefonini e a questo punto qualche errore strategico abita solo qui.