American Sniper – un nuovo trailer per confermare il sospetto di essere dinanzi ad un presunto capolavoro.

Clint Eastwood descrive la guerra moderna da angolazioni diverse. È il punto di vista di un uomo che è allo stesso tempo un vincitore e uno sconfitto. American Sniper reclama a chiare lettere un capovolgimento di prospettiva sui concetti da sempre osannati per costruire un eroe e lo fa rilasciando lentamente verità celate e censurate da retoriche desuete e retrograde. Per fortuna.


INTERAZIONI: 7

Non è la prima volta che parliamo di American Sniper; forse non sarà nemmeno l’ultima. Un motivo ci sarà. Ovvero, più che di motivi forse si tratta di convinzioni: c’è fondamentalmente la convinzione che questo film non passerà inosservato. Probabile che sia un capolavoro. I motivi, o meglio le convinzioni, sono molteplici: c’è la direzione di Clint Eastwood, che in più di un’occasione ha dimostrato di essere capace di orchestrare sicuramente una regia ben ritmata, capace di accarezzare la trama, esaltando al contempo soprattutto la psicologia degli interpreti. Proprio quell’aspetto psicologico che, a giudicare dalle immagini anticipate finora, risalta nel protagonista di questa storia. E tutto ciò senza nulla togliere al resto. C’è poi il fatto che il protagonista è interpretato da Bradley Cooper: l’attore sembra restituire un’ottima performance, al di sopra della media.

Ricordiamo brevemente che questa è una storia vera che racconta di Chris Kyle, famoso e micidiale cecchino operativo nel conflitto in Iraq, in forza agli Stati Uniti nel corpo dei famigerati US Navy Seal. La sua proverbiale professionalità lo relega nell’ambito delle leggende: all’attivo avrebbe ucciso più di 250 nemici, (160 secondo le fonti del Pentagono). Gli stessi talebani gli affibiarono, all’epoca dei fatti, il soprannome di “Il Diavolo di Ramadi“. Chris Kile è stato un eroe per gli Stati Uniti.

Ma il ritratto che ne viene fuori dalla pellicola di Eastwood non è tipicamente eroistico. Le immagini che descrivono il soldato, raccontano una guerra paradossalmente molto umana. Umana per le debolezze stesse dell’eroe, che appare nella sua semplice e velata stanchezza, nei suoi dubbi e nei suoi affetti familiari. L’uomo è debole dinanzi a tutto ciò che incontra nel quotidiano circo degli orrori della guerra. È una debolezza dell’eroe però, che diventa paradossalmente la vera forza: non subito, non in primo piano, ma lentamente con un crescendo abile di pensieri, flashback e costanti esitazioni una debolezza che ci inietta overdosi di consapevolezza. La consapevolezza che, nonostante l’assurda tragedia di un conflitto, non tutto è perduto se, come è stato detto, l’uomo rimane misura di tutte le cose. American Sniper debutta nei cinema americani il giorno di Natale; in Italia a partire dal 1° gennaio. A seguire c’è un nuovo trailer.