Once Upon a Time 4: nuovi personaggi in arrivo da Revolution

Continuano le sorprese per noi appassionati della serie giunta alla sua quarta stagione.


INTERAZIONI: 7

Un italiano irrompe sul set di Once Upon a Time.”Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Chissà che cosa direbbe Lavoiser se sapesse che la sua legge di conservazione della massa si sarebbe prestata alla perfezione per descrivere le dinamiche del mondo delle serie tv.

Cancellato per bassi ascolti (e poche idee, a dispetto di un inizio che invece sembrava decisamente promettente, con la scomparsa dell’energia elettrica dalla faccia della terra), lo show NBC Revolution ‘regala’ alla quarta stagione di Once Upon A Time, in partenza su Fox a gennaio 2015, dei suoi protagonisti principali: Giancarlo Esposito ed Elizabeth Mitchell.

Per l’attore e regista americano con origini italiane si tratta in realtà di un ritorno (gradito è tutto da vedere): Esposito riprende infatti il ruolo di Sidney, lo Specchio di Regina, che decide di liberarlo dal manicomio dove lo aveva esiliato per farsi aiutare in un nuovo piano di vendetta. Ma la lealtà di Sidney è immutata dopo la prigionia o lo specchio ha ora una nuova regina?

I fan dovranno attendere l’evolversi della stagione per saperlo, ma di certo l’ingresso nel cast di Elizabeth Mitchell non promette nulla di buono.
L’indimenticabile Juliet Burke di Lost si cala infatti di nuovo nei panni di una donna forte, volitiva e determinata, che ha un conto in sospeso con la sua vera famiglia e un grande desiderio da realizzare. E chi meglio di uno specchio magico per riuscirci?
Intrecci e intrighi, insomma, non mancheranno neppure in questa stagione di Once Upon A Time, anche se il numero in continua crescita di personaggi (animati da motivazioni non sempre chiarissime) risulta difficile da gestire per gli spettatori, che a volte si chiedono dove sia finito Tizio e da dove salti fuori Caio. Ad ogni modo, quel che non fa difetto alla serie sono l’azione e i colpi di scena, purtroppo però non sempre imprevedibili come dovrebbero essere, ma – come si suol dire – un po’ troppo ‘telefonati.