Leoni – Si può ancora ridere con la crisi in Italia?

È l’opera prima di Piero Parolin questo Leoni che ci racconterà certi presunti atteggiamenti tipicamente italiani per quanto riguarda l’imprenditoria. Scenario di contesto è il Veneto e veneti sono i personaggi. Ma forse con lievi differenze, potrebbero essere anche di altre regioni. Se il concetto di base non ha confini, cambiano piccole sfumature, ma la sostanza rimane quella: soldi facili.


INTERAZIONI: 7

La crisi in tutte le salse. Sono ormai anni che questa parola è entrata nel nostro chiacchiericcio quotidiano ed ha sicuramente assunto un ruolo di fondamentale centralità in ragionamenti di ogni tipo; a 360°. È diventato quasi un intercalare adattabile ad affermazioni tragiche e di primaria importanza, o a battute banali, demenziali per sdrammatizzare o esorcizzare quanto poi negativamente si riversa nella nostra vita.

Leoni, partorito dal debutto alla regia di Piero Parolin, è un altro film che ci racconterà di questa crisi e cercherà di farlo facendoci sorridere: una commedia del tragico si spera, piuttosto che una tragedia della commedia. Certo ci soccorre a garanzia la presenza di Neri Marcorè che dovrebbe dribblare con il suo talento, scontate performance di altro stampo e altro stile che sulla stessa tematica ci hanno lasciati perplessi.

Ad ogni modo, nel film è centrale l’ambientazione in Veneto: regione modello in quanto ad economia stabile e produttività loquace fino a qualche anno fa. Inevitabilmente però, si sa, la crisi ha superato anche i confini di questa “isola felice” e Marcorè protagonista di Leoni ce lo racconterà con il suo personaggio, tale Gualtiero Cecchin, figlio viziato di imprenditore abituato ad avere una bella vita, con annessi e connessi. Lui si ritroverà ad agire in preda al panico da crisi, in bilico fra nuove idee imprenditoriali, espedienti e sotterfugi spiccioli ed efficaci per raggiungere poi quello che è lo scopo fondamentale: fare soldi.

Leoni è un film che racconterà certi “vizi” e taluni escamotage tipici dell’essere italiano, o italiota se preferite. Certo rimane la curiosità di capire quanto di tipicamente italiano c’è effettivamente in questi presunti atteggiamenti. Ovvero: non che gli italiani non abbiano certe insane abitudini, per usare dolci eufemismi, ma sicuramente le stesse, magari in altre salse, potremmo ritrovarle anche facilmente al di fuori dei nostri confini nazionali. Perché a fare da collante c’è sempre il sottofondo vischioso ed affascinante dei money. E quelli si sa che hanno un appeal micidiale, che colpisce forte anche lì dove meno te lo aspetti.

Il cast di Leoni comprende anche Piera Degli Esposti, Stefano Pesce e Anna Dalton, affiancati da Antonio Pennarella, Paolo Bessegato, Pierpaolo Spollon, Andrea Pennacchi, Liyu Jin, Giancarlo Previati, Massimo Zordan, Cristina D’Alberto, Michele De Marchi, Helene Olivi Borghese, Luca Klobas, Pieraldo Girotto, Roberto Gudese, Enoch Marrella, Daniele Griggio.
La crisi in Veneto dei Leoni arriva nelle nostre sale distribuito da Bolero Film, a partire dal 5 febbraio 2015.