Terremoto L’Aquila, tutti assolti e ben pagati

Condannati in primo grado, sono stati assolti in Appello gli scienziati della Commissione Grandi Rischi incapaci di prevedere il devastante terremoto de L'Aquila. La scienza si era difesa sostenendo che il sisma non si può prevedere, ma i soldi per un incarico inutile li hanno incassati questi terremotologi della domenica. Pagano solo le povere vittime.

Terremoto e scienza sotto accusa

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Scandalosa assoluzione in Appello per i membri della Commissione Grandi Rischi coinvolti nel mancato preavviso alla popolazione per il devastante terremoto dell’Aquila che fece oltre trecento vittime. Gli scienziatoni del nobile consesso sono stati assolti dalla gravissima accusa che in primo grado era costata dure condanne penali.

Mentre le scosse andavano avanti da mesi, i soloni tenevano riunioni su riunioni dedicate al terremoto ricavandone ingenti compensi. Non hanno però né previsto la scossa di terremoto più devastante, né avvisato la popolazione del rischio incombente. Dopo la condanna in primo grado la sedicente comunità scientifica scese in campo a difendere gli illustri luminari che nulla avevano previsto: il terremoto non si può prevedere, strillavano indignati. E la casta scientifica ben pagata e pasciuta a riuscita a farla franca in appello: le riunioni sul terremoto che avevano fatto scattare la condanna in primo grado non erano vere e proprie riunioni istituzionali ma conciliaboli informali tra espertoni di terremoto e dintorni. Però i soldi per le riunioni ed un incarico inutile, visto che a loro dire il terremoto non si può prevedere, li hanno presi eccome.

Ecco, avrei voluto che almeno la Corte d’Appello li avesse condannati a restituire con gli interessi i soldi immeritatamente guadagnati almeno per rispetto delle vittime del terremoto che se avvisate in modo adeguato avrebbero forse potuto sfuggire al loro terribile destino.

Il terremoto dell’Aquila m’indigna per molte ragioni. Ma quella che più mi fa imbestialire è proprio la sfacciataggine di questi sismologi della domenica che, prima incassano i soldi per le loro previsioni balenghe, e poi se ne lavano le mani sostenendo che il terremoto non si può prevedere. Delle due l’una: o il terremoto si può prevedere con precisione ed allora ben spesi sono i soldi per la Commissione Grandi Rischi; o il terremoto non si può prevedere ed allora i sedicenti scienziati che la compongono sono dei truffatori in combutta con pubblici amministratori dilapidatori del pubblico denaro.

Spero che la Corte di Cassazione, ultimo grado di giustizia, possa accertare la verità. Per la credibilità stessa della scienza e per rispetto delle vittime finite sotto le macerie e delle loro famiglie che ieri hanno protestato duramente dopo la sentenza.

Magari si potrebbero far vivere gli espertoni della Grandi Rischi nelle zone sismiche dove esercitano i loro vaticini. Comprenderebbero così quanto peso hanno le loro previsioni sbilenche. Altrimenti potrei anche io fare il terremotologo: in un paese sismico come il nostro è fin troppo facile prevedere che prima o poi ci sarà da qualche parte un terremoto. E per avere queste previsioni non c’è bisogno di scomodare tanti aspiranti al Premio Nobel per la terremotologia.