L’iPad Air 2 è in procinto di essere commercializzato dopo il lancio ufficiale della settimana scorsa. Non ho dubbi che ci troveremo di fronte ad un ennesimo successo di vendite per Apple ma è anche vero che sul tablet si nutrono alcuni dubbi, non da ultimo quello sulla batteria.
Rispetto al primo iPad Air del 2013 , Apple ha effettuato una scelta singolare ossia quella di non potenziare la batteria nella release di quest’anno. A svelarcelo, gli esperti di iFixit che hanno dimostrato come l’attuale componente ha ora un 15% in meno di amperaggio. Come spiegarsi la scelta?
Intanto, non stupisce affatto che la batteria del nuovo iPad Air 2 sia meno “ingombrante”: il nuovo arrivato è il 18% più sottile del suo predecessore e dunque si è trattato di dover sacrificare comunque dello spazio. La cosa rilevante è che a Cupertino non hanno ammesso affatto il rischio, anzi, ci tengono a precisare che i tempi di autonomia tra i due dispositivi saranno identici.
L’iPad Air 2 così come il primo iPad Air garantirà fino a 10 ore di navigazione in Wi‑Fi e riproduzione video e audio così come 9 ore di navigazione web su rete cellulare. Il tutto nonostante il più potente chip A8X: sarebbe proprio quest’ultimo, forse, a garantire una maggiore ottimizzazione dei consumi.
Contro l’asserto di Apple già alcuni test specifici sulla batteria. Walt Mossberg di Recode conferma il tempo massimo di funzionamento dell’iPad Air 2 di 10 ore, così come evidenziato sopra, anzi portandolo oltre fino a 10 ore e 37 minuti ma il gap con il predecessore c’è ed è rilevante. Le stesse prove condotte sulla vecchia ammiraglia tablet raggiungono risultati netttamente migliori, per una durata limite di 12 ore e 13 minuti, ossia 90 minuti in più.
Dopo l’avvenuto lancio commerciale dell’iPad Air 2 avremo a disposizione più comparative sulla durata della batteria dell’iPad Air 2 nei confronti del suo predecessore ma anche dei rivali. Fino a quel momento, concedetemi il dubbio sul fatto che Apple avrebbe fatto bene a provvedere ad un amperaggio più elevato, d’altronde ad ogni nuova generazione di device, un minimo di evoluzione sarebbe d’obbligo.