Anime nere è arrivato nelle sale italiane

Dopo l’accoglienza più che positiva al 71esimo Festival di Venezia, il coraggioso lavoro di Francesco Munzi arriva al grande pubblico. Saviano lo ha definito semplicemente necessario.


INTERAZIONI: 7

Un’altra opportunità per saperne di più sul perchè e sul come nascono e sopravvivono certe distorsioni del vivere civile. Certi malaffari, collaudati feroci meccanismi, e mentalità semplicemente criminali. È uscito il 18 nelle sale italiane il film Anime nere. Non andate a vederlo se siete in cerca di effetti speciali, perché purtroppo in questo lungometraggio si vedono soprattutto effetti deleteri: si narra di ‘ndrangheta.

Di questo bel lavoro ne abbiamo accennato in occasione delle prime giornate del festival di Venezia qui. È un film di Francesco Munzi, ed è stato girato in uno dei punti più caldi della mafia calabrese: Africo, in pieno Aspromonte. Un posto dove persino la polizia sconsigliava al regista di armeggiare con cineprese e strumenti vari. Il regista si è basato sull’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco: la storia di tre fratelli che, per motivi vari, restano prigionieri del legame con il male della loro terra d’origine. A Venezia il film è andato molto bene, tant’è che addirittura sono stati tirati in ballo paragoni con, Il Padrino di Francis Ford Coppola.

Sul film ha voluto dire la sua anche Roberto Saviano, il quale, dopo averlo visto, ha dichiarato (vale la pena riportarlo):
Ho visto Anime Nere, film necessario, che consiglio.
La maestria di Francesco Munzi e degli sceneggiatori Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci è stata nel ricostruire un’Italia oscura, di paese, contadina, familista, che nei valori arcaici trova le regole per la guerra, regole da utilizzare altrove, nel capitalismo quotidiano. In un altrove che non è paese, che non è realtà contadina, ma che finisce per avere le sue radici lì, in Aspromonte. Terra lontana, bellissima e respingente, che non è affatto sottosviluppata, ma che al contrario alimenta politica, impresa, commercio e ricchezza, ovunque, in Olanda come a Milano. Regole semplici e feroci, che possono essere protezione del male o risorsa di bene.
La Calabria come metafora di potere.
Anime nere è un film necessario per guardare in volto, finalmente, ciò che sino ad ora è stato ignorato.

Tre semplici e istintivi spunti di riflessione in merito: la necessità, ahimè, di dover sottolineare ancora una volta la positività insita nella terra di Calabria; scontati pregiudizi e semplicistiche deduzioni sono sempre in agguato. La semplicità di certe aberrazioni, micidiali comunque. La Calabria come metafora di potere: aggiungerei l’Italia intera ed oltre. Ricordiamo il cast del film che comprende: Marco Leonardi (Luigi), Fabrizio Ferracane (Luciano) Anna Ferruzzo (Antonia), Peppino Mazzotta (Rocco) e Barbora Bobulova (Valeria). Se volete capirne un po’ di più sulla semplicità della brutalità mafiosa, potete approfittarne con la visione di questo lavoro esemplare.