Uscita iPhone 6 in Italia (video): dettagli preordini ma iWatch rimandato

I preordini dell'iPhone 6 già il 9 settembre. Grossa delusione per l'iWatch in ritardo?

iPhone 6

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L’iPhone 6 verrà presentato il 9 settembre, questo lo sappiamo per certo ma il grande interrogativo ora è un altro. Quando arriverà nei negozi o meglio, l’Italia sarà tra i primi paesi ad essere scelta per la commercializzazione o ci toccherà attendere la seconda tranche di distribuzione?

Le date esatte di inizio vendita verranno svelate solo fra poco più di una settimana ma intanto iniziano a giungere importanti news per quanto riguarda i preordini. Secondo il sito iPhonez, per paesi come l’Olanda, le prenotazioni si apriranno sempre il giorno 9 settembre ad un prezzo in linea con l’iPhone 5S, ossia a partire da 699 euro.

Dal nord Europa giungono anche notizie poco rassicuranti, anche se tutte da verificare, sulla doppia uscita dell’iPhone 6 da 4.7 e 5.5 pollici.Solo il primo dovrebbe arrivare nelle mani degli acquirenti mentre del secondo nessuna traccia. almeno per il momento. Questa voce fuori dal coro rispetto al resto dell’informazione internazionale stupisce ma tutto sommato, prima dell’evento di mercoledì prossimo, non potremo dare nulla per scontato. Che i due modelli siano reali o fake, ecco l’ultimo video “definitivo” sul loro design apparso in rete:

Avvolto nel mistero, anche il destino dell’ iWatch. Mentre negli ultimi giorni l’agenzia Bloomberg aveva dato per scontato  il lancio dello smartwatch Apple insieme all’uscita dell’iPhone 6, ora tocca a DigiTimes smentire tutto. Le componenti del dispositivo sono in fase di produzione ma il prodotto finito si avrà solo a partire dal 2015. Anzi, la fase attuale è ancora quella di verifica dell’oggetto hi-tech.

Una grave mancanza quella dell’iWatch: si era pensato che l’orologio di ultima generazione potesse essere proposto in bundle con il melafonino e d’altronde rispetto a questo tipo di tecnologie, Apple accusa un ritardo abissale rispetto ai concorrenti, già in uscita con la loro seconda o terza generazione di dispositivi da polso. Magari, il ritardo potrebbe fare la vera differenza rispetto alla proposta Android Wear, chissà.