Chi ha effettuato il jailbreak iOS 7.1.2 e probabilmente ricorrerà anche a quello di iOS 8, sa bene che la procedura corre un po’ sul filo della legalità e soprattutto in ogni zona geografica del mondo i governi acconsentono o meno agli utenti il diritto di modificare il loro device in maniera sostanziale.
E’ così che mentre negli Stati Uniti i il jailbreak non è lecito dal 26 gennaio 2013 dopo una breve parentesi di circa tre anni (dal luglio 2010) in cui invece lo sblocco era consentito, In Italia la procedura è possibile in quanto lo Stato prevede che ogni utente possa avere il diritto di modifica sul suo telefono se regolarmente acquistato e detenuto.
Perché l’attuale jailbreak iOS 7.1.2 e successivi torni ad essere legale anche per i colleghi statunitensi potrebbe non dover passare molto tempo. Il presidente Barak Obama ha appena firmato un decreto che rende lecita un’altra operazione molto dibattuta, quella dello sblocco dell’operatore su device acquistati in abbonamento. In particolare, a seguito di una petizione promossa da 100.000 firmatari, l’ultima decisione della Library of The Congress di rendere la pratica illecita è stata rimossa.
Un’apertura simile sull’aspetto software dei melafonini avrà un effetto anche sul jailbreak? Si potrebbe considerare il passo di Barack Obama come propedeutico ad altri cambiamenti normativi. D’altronde, come anticipato, la procedura di sblocco in passato è stata legale e dunque potrebbe tornare ad esserlo presto.
Chissà se le cose cambieranno già dal prossimo jailbreak iOS 8: non che l’illegalità del tool blocchi la sua esecuzione che pure viene eseguita da milioni di persone in tutto il mondo, compreso negli Stati Uniti ma un cambio di prospettiva normativa potrebbe contribuire a diffondere ancora di più la pratica. Intanto, una volta tanto, a noi italiani tocca essere fieri della nostra legislazione non “proibizionista” ma “liberista” che consente di apportare modifiche ai permessi dei melafonini, senza incorrere in nessuna sanzione.