Arance e Martello, Zoro si toglie la maschera

Arance e Martello segna l’esordio come regista di Zoro, e sarà presentato come evento speciale alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella Settimana Internazionale della Critica


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Sta a vedere che stavolta Zoro davvero ci lascia il segno. Eh si perché Diego Bianchi, in arte Zoro si appresta ad invadere le sale italiane il 5 settembre prossimo, all’insegna del suo sarcasmo e della sua ironia. Ma soprattutto, si appresta a strabordare con la schiettezza poco filtrata di Arance e Martello alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Martello dove è stato annunciato ieri che il film, parteciperà come evento speciale alla Settimana Internazionale della Critica.

Le sequenze del trailer ufficiale (da poco rilasciato) che scorrono, hanno davvero un sapore genuino e accattivante come la migliore matricina de Roma: Zoro fa il serio bombardando tutto e tutti di massicce dosi di sarcasmo. Lui stesso è il primo bersaglio. D’altronde Zoro ci sa stare in mezzo alla gente, è cresciuto professionalmente così con i suoi servizi all’insegna del semi-serio.

Il film è una sorta di documentario, anche se poi prende una piega diversa, sul mercato rionale di via Orvieto nel quartiere San Giovanni a Roma, che si trova di fronte ad una sezione del PD di Porta San Giovanni di Via La Spezia, ex sezione del PC. Non è un caso che sia la zona dove abita lo stesso Zoro. Le vicende ruotano intorno alla decisione di chiudere questo mercato, e dei commercianti stessi che si ribellano e chiedono l’appoggio della stessa sezione PD a loro contigua; sembrerebbe più per distanza geografica, che per interessi comuni. C’è poi sullo sfondo anche l’iniziativa politica (realmente accaduta) della raccolta di dieci milioni di firme per far dimettere Berlusconi. Il tutto si svolge nell’arco di un giorno.

La produzione è affidata a Fandango con Rai Cinema, e oltre allo stesso Zoro il cast include anche Josafat Vagni, Ilaria Spada, Nicola Pistoia, Margherita Vicario, Giorgio Tirabassi e Massimo De Santis. Gustatevi il trailer qui, rende molto l’idea. Io intanto faccio il tifo per Zoro, che tra Marx e simpatia sembra voglia ribadire che “…il cinema è l’occhio dei popoli”.

Il trailer di Arance e Martello lo trovate qui