5 luglio 1984. Ho visto Maradona

Maradona arriva a Napoli il 5 luglio 1984. Quattro palleggi a centro campo ed è subito amore ché al Genio bastano gesti semplici per manifestarsi proprio come il cerchio perfetto di Giotto che convinse il maestro Cimabue. L'unico nel Mondo e nella Storia a vincere Scudetti e Mondiale da solo....o meglio con la mano de Dios.

Maradona e Napoli, amore a prima vista

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Trenta anni or sono, Maradona appare al San Paolo per la prima volta. Un ragazzotto in jeans e maglietta bianca. Non fosse per la pletorica chioma riccioluta sarebbe stato quasi impossibile riconoscerlo nella calca di fotografi e tifosi.

E’ l’inizio di una delle storie d’amore più intense e travagliate della storia del calcio. Maradona e Napoli. Napoli e Maradona. Era destino che s’incontrassero. Buenos Aires e Napoli si somigliano molto: due metropoli in riva al mare. Poco importa che l’uno sia il Mar de La Plata e l’altro il Mediterraneo. La genetica è comune, la faccia e la storia pure. C’è tanto sangue italiano in Argentina. Sangue d’emigranti andati a cercar fortuna dall’altra parte dell’Oceano. Ed anche il tango e la tarantella finiscono per somigliarsi quando sul rettangolo verde li danza Diego Armando Maradona.

Quel 5 luglio 1984 Maradona, uscito a pezzi dall’avventura con Barcellona, trionfò tra due ali di folla speranzosa. Quattro palleggi ed un pallone scaraventato al cielo nel cerchio del centrocampo. Una cosa semplice, come il cerchio perfetto con il quale Giotto convinse Cimabue a prenderlo a bottega. I geni, come Maradona, non hanno bisogno di fare cose difficile per la propria epifania. Bastano pochi gesti essenziali.

Maradona ha condotto Napoli sulla cima d’Italia e d’Europa. E la città si è lasciata inebriare da questo pifferaio magico che mille volte è finito nel baratro per poi rialzarsi all’improvviso. Proprio come faceva in campo quando prendeva legnate dai rivali. Ma Maradona non era tipo da lagnarsi: per il caldo, per il freddo, per un colpo cattivo, per un tweet, per una decisione arbitrale.

Esemplare e diabolico ma solo contro se medesimo del quale è stato il peggior nemico. Mai un insulto contro un rivale. Sempre amato e rispettato dai compagni di squadra anche quando gli stravizi cominciarono ad offuscarne non il genio ma il rendimento. Come lui nessuno mai prima e chissà…..anche dopo.

Certo Messi è formidabile, ma solo Maradona ha fatto vincere un Mondiale ad un’Argentina appena decente. Certo Ibra segna a raffica, ma solo Maradona ha regalato due scudetti al Napoli circondato da ottimi gregari e poco più. La sua azione era un climax di tocchi magici come quelli che stordirono gli inglesi in Messico e poco importa che la prima rete fosse stata realizzata con la “mano de Dios”. Sarò contrario per sempre alla moviola in campo, con la prova tv la grande beffa sarebbe stata svelata in un attimo, Maradona punito ed il calcio mai più un gioco nel quale barare qualche volta è sublime.