Fuga per la vittoria: la Warner Bros sarebbe al lavoro sul remake

Secondo alcune indiscrezioni, Doug Liman starebbe lavorando insieme a Gavin O’Connor sull’ipotesi di riproporre il film ispirato dalla famosa partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942


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Questa notizia potrebbe far venire i brividi non solo ai nostalgici e ai puristi. Doug Liman produttore (The Bourne Ultimatum giusto per citare un titolo) e regista dell’acclamata sorpresa Edge of Tomorrow dovrebbe, per conto della Warner Bros, curare un reboot di Fuga per la vittoria, indimenticabile film cult (per alcuni un capolavoro) del 1981 di John Huston. Gira voce che addirittura Gavin O’Connor (Miracle) sia al lavoro già da un po’ sulla sceneggiatura.

La forza delle immagini, che siano esse correlate ad una foto, ad un film, o semplicemente ad un episodio di vita vissuta, è sicuramente anche direttamente proporzionale al persistere dei ricordi, e viceversa. Fuga per la vittoria è diventato un cult anche per questo; l’immagine del goal di Pelè in rovesciata, la mitica bicicletta di Ardiles, è come se appartenessero ad una sorta di museo virtuale delle immagini cinematografiche. Fuga per la vittoria, sicuramente è stato un film che ci ha impressionato per diversi motivi: prendiamo il cast, ad esempio, giusto per dirne una. Per chi non lo sapesse, o per chi non lo ricordasse, il film arruolò fra gli altri, a parte Sylvester Stallone, Max Von Sydow e Michael Caine. Ma a recitare il ruolo dei calciatori c’erano vere e proprie leggende del calcio: Pelè, Osvaldo Ardiles, Bobby Moore, Paul Van Himst, Kazimierz Deyna, Hallvar Thoresen, Co Prins, John Wark e Mike Summerbee.
Tranne Pelè, è probabile che ai giovani di oggi molti nomi risultino sconosciuti; chi è un intenditore, però, sa di chi sto parlando.

Quello che forse non tutti sanno poi, è che Fuga per la vittoria è stato ispirato da un episodio realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, che fu molto simile alla trama del film stesso, ma che, ahimè, ebbe un finale purtroppo tragicamente diverso. Fra l’altro, l’episodio ispirò anche altre due pellicole che furono Due tempi all’inferno (Két félidö a pokolban, Ungheria 1962) di Zoltán Fábri e Il terzo tempo (Tretiy taym, Unione Sovietica 1962) di Evgenij Karelov. Rimane la forte curiosità di vedere chi sarà arruolato, nell’eventualità, fra i campioni attuali del calcio. Certo non mancano le alternative in termini tecnici. Sulla classe e lo stile forse qualche dubbio potrebbe sorgere. Ad esempio Pelè ha nominato Neymar come suo erede calcistico, ma io, come credo voi, sinceramente ce lo vedo poco nel film. In ogni caso, da buon tifoso, sappiate che ho deciso di gufare questo remake.