Marco Marsullo torna in libreria ed è subito ristampa

Sospeso tra l'umorismo alla Monicelli e il ritmo da film d'azione americano, "L'audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache" di Marco Marsullo fa già parlare di sè.


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A leggere il titolo del nuovo romanzo di Marco Marsullo – “L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabile monache” – sembrerebbe che l’autore ignori del tutto le regole del marketing, applicate all’editoria, che vogliono titoli brevi e facili da memorizzare per il lettore da accalappiare.

Ebbene mai “ignoranza” fu più benedetta se nel giro di 36 ore dalla sua uscita, il secondo romanzo di questo audace trentenne napoletano è andato esaurito e da ristampare. Lo sa bene Einaudi – il suo editore – che ancora una volta ha deciso di puntare su di lui nella collana “Stile libero”.

Di questo e di molto altro parliamo con Marco durante il nostro incontro. Parliamo di talento – il suo – riconosciuto da critica e pubblico già con il suo sorprendente esordio “Atletico Minaccia Football Club” che Repubblica – per i Mondiali – ha deciso di allegare al quotidiano insieme a quelli di scrittori come Soriano e Hornby, mostri sacri della letteratura che profuma di passione calcistica.

Parliamo della responsabilità che Marco sente verso il suo editore, verso se stesso e le persone che hanno creduto nel suo desiderio di vivere di scrittura e responsabilità verso i lettori, verso quanti acquistando i suoi libri scelgono di dargli una chance.

Ci racconta dei suoi riferimenti letterari (Aldo Nove, ad esempio, per la capacità di costruire una lingua nuova) e di quelli cinematografici (Mario Monicelli su tutti) che animano una scrittura fatta per immagini (i diritti cinematografici del primo libro sono stati già opzionati e una riduzione teatrale sarà in scena già da luglio e per “L’audace colpo” ci sono già delle richieste). Sarà perché – ci spiega – ha iniziato a leggere tardi, verso i 17/18 anni, e fino ad allora la sua immaginazione si è nutrita soprattutto di cinema.

Non è un caso, dunque, che “L’audace colpo” viva di un umorismo sospeso tra “I soliti ignoti” e “Amici miei” e non solo. Se, infatti, i quattro vecchietti che sono i protagonisti di questo romanzo, devono molto della loro caratterizzazione umana al Maestro Monicelli, il ritmo forsennato che Marco dà alla storia, la tensione che la sostiene, si nutre molto di quel cinema d’azione americano che ha fatto scuola nel suo genere.

Quattro uomini da casa di riposo che Marco tratteggia in maniera picaresca, sopra le righe, assolutamente non “politically correct”. Perché – ci dice – da tempo voleva affrontare il mondo degli anziani in maniera diversa, lontano da accezioni spregiative, tratteggiarli quasi al pari di bambini, regalare loro giorni avventurosi, quasi una rivincita sulla realtà quotidiana. L’idea era quella di tratteggiare i quattro attempati protagonisti con uno uno stile – ci dice Marsullo – che non “appiccicheresti” mai al mondo degli anziani, spiazzante.

Ma se con i libri di Marco si sorride e si ride di gusto (cosa di per sé già molto difficile in letteratura) quel che sorprende e colpisce è la costruzione dell’intreccio, l’attenzione alla storia, alla trama che – ci conferma – viene prima di qualsiasi altra cosa mentre scrive. E’ nell’equilibrio dell’intreccio – a suo avviso – che sta la forza della storia, la sua capacità di avvincere il lettore dalla prima all’ultima pagina.

http://youtu.be/bLEtJnCkxEs

E Marsullo non ha intenzione di fermarsi: ad ottobre – per Laterza – uscirà un libro reportage su Buenos Aires scritto a quattro mani con Paolo Piccirillo e per il 2015 con Einaudi è in cantiere già il nuovo libro ma su questo la consegna dell’editore è chiara: no comment e alla prossima risata.