Ciro Esposito, domani i funerali a Napoli

La parola a Alessandra Schioppa, studentessa Optima Erasmus a Roskilde.


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Arriverà in serata a Napoli la salma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito negli scontri pre finale di Coppa Italia il 3 luglio da un ultras romanista e morto martedì notte dopo quasi due mesi di agonia al Policlinico Gemelli. Stamattina l’autopsia sul corpo del giovane all’obitorio comunale di Roma, eseguita dal professor Costantino Ciallella del policlinico Umberto I e terminata oggi pomeriggio alle 15. Domani, alle 16.30 si svolgeranno i funerali di Ciro nel quartiere di Scampia, dove abitava con la famiglia e dove si trovava l’autolavaggio in cui lavorava, e dove è stato esposto un grande telo nero in segno di lutto. La camera ardente è già stata allestita per accogliere la salma. Ai funerali parteciperanno moltissimi napoletani, a partire probabilmente dal sindaco De Magistris, che ha annunciato il lutto cittadino, oltre naturalmente alla famiglia della vittima, che non ha mai lasciato l’ospedale in questi due mesi. La madre di Ciro Esposito ha chiesto a Daniele De Santis, responsabile dell’aggressione, di redimersi, e ha esortato i tifosi del Napoli e tutti coloro che sono stati vicini alla famiglia a non abbandonarsi ad atti di violenza. Ciro Esposito, durante la degenza avrebbe riconosciuto senza esitazione De Santis come il suo aggressore, confermando inoltre il convolgimento di altre persone, finora mai identificate.
Molto, forse troppo, è già stato scritto su questa pagina nera della storia del calcio, ma abbiamo chiesto le opinioni di Alessandra Schioppa, studentessa Optima Erasmus a Roskilde e da sempre tifosa del Napoli.

Che cosa è successo davvero quella sera secondo te?

L’argomento è molto delicato e io credo di essere una di quelle meno adatte a parlarne, perchè troppo coinvolta emotivamente come tutti i tifosi del Napoli. La notizia della morte di Ciro mi ha sconvolta, ma mi ha sconvolta ancora di più quella del suo ferimento, il 3 maggio. Le dinamiche sono ancora in costruzione, certo, ma quel che è certo è che in questa storia ci sono troppi buchi..creati non da Genny la carogna, purtroppo, ma dalle forze dell’ordine e dallo Stato. Perchè quel bus si è fermato in via Tor di Quinto, quartier generale degli ultras romanisti e non solo? La polizia qualche anno fa aveva scoperto che lì si incontravano anche gli esponenti dell’estrema destra per ‘allenarsi’ a lanciare petardi e fumogeni una volta entrati allo stadio. Tutti sanno che quella zona era la meno indicata per far sostare un pullman pieno di famiglie napoletane arrivate a sostenere la squadra del Napoli. Tutti sapevano che la partita era a rischio e ogni volta che il Napoli gioca a Roma potrebbe succedere qualcosa. Ma tutte le altre volte la sicurezza e l’organizzazione era stata impeccabile. Lo so perchè molti miei parenti e amci, incluso mio padre non si perdono una trasferta e, ovviamente, viaggiano perlopiù su pullman organizzati. Solo adesso, dopo la morte di Ciro, la magistratura vuole “cercare di capire quali sono stati gli errori nei piani di sicurezza predisposti per la finale di Coppa Italia.” Troppo tardi.

Cosa è andato storto questa volta?

Stavolta, non so perchè, hanno deciso di far passare il pullman Tor di Quinto. Forse passo per estremista, ma hanno deciso che Ciro doveva morire, e se non Ciro qualcun altro al posto suo. E’ vergognoso, tutto… le autorità assenti prima, durante e dopo. Ciro giaceva da 50 giorni in quel letto d’ospedale a lottare tra la vita e la morte e non si è visto nessuno. Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha girato e percorso Roma in lungo e in largo ma non si è degnato di una visita al Policlino Gemelli. Nessuno, a eccezione del Presidente del Napoli De Laurentiis e del Sindaco di Napoli De Magistris ha speso una parola o si è degnato di esprime parole di condanna per quello che è successo. Tutti a parlare di Genny la carogna il giorno dopo l’accaduto, tutti a denigrare i soliti napoletani ultras ignoranti e criminali. E il giorno dopo la morte di Ciro, ancora, si spendono più parole per il morso di Suarez a Chiellini che per questa tragedia. Ciro Esposito è l’ennesima vittima di questo calcio moderno, corrotto e sbagliato, ma resterà nei cuori dei veri tifosi. Gli altri esprimeranno cordoglio, gli intitoleranno borse di studio, stadi, piazze, poi il sipario calerà. Fino alla prossima vittima degli stadi.

Daniele De Santis, accusato da ieri di omicidio volontario, si trova in una struttura protetta dell’ospedale Belcolle di Viterbo, sotto rigide misure di sicurezza per evitare vendette o ritorsioni.