Aggiornamento a sorpresa per Samsung Galaxy Note 2: il roll-out prosegue

Aggiornamento in discesa per il phablet di seconda generazione: ormai è questione di giorni


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Il prosieguo dell’aggiornamento Android 4.4.2 KitKat riprende la propria corsa a bordo del Samsung Galaxy Note 2, facendo registrare a sorpresa un altro importante roll-out. Fino a qualche giorno fa la situazione appariva come bloccata, vittima di un immobilismo che nonlasciava presagire nulla di buono.

Volendo fare il punto, ricordiamo che l’update aveva mosso i primi passi a partire dalla Francia, con la primissima serie firmware N7100XXUFND3, ben presto sostituita dalla più recente N7100XXUFNE1 (adesso disponibile anche in Russia). Tantissimi, invece, sono stati i rilasci che hanno colpito il territorio asiatico ed africano, in particolare con la build siglata N7100XXUFND4.

La novità odierna coinvolge direttamente gli Stati Uniti, dove l’operatore Sprint lo scorso 29 maggio aveva battuto tutti rilasciando l’aggiornamento per i Samsung Galaxy Note 2 di sua competenza.

Proprio nelle scorse ore, dopo un certo periodo di silenzio assoluto, il phablet di seconda generazione ha ricevuto un ulteriore update in territorio americano, che porta questa volta la firma di Verizon (build number KOT49H.I605VRUFND7). Un mossa che ha spiazzato un po’ tutti gli utenti del vettore, che solitamente impiega molto più tempo della concorrenza per la distribuzione degli aggiornamenti (la fase tester del gestore è minuziosa, quasi estenuante). Restano indietro AT&T, US Cellular e T-Mobile, ancora fermi ad Android 4.3 nell’orbita del Samsung Galaxy Note 2.

Tra le caratteristiche del nuovo update di Verizon quelle classiche di KitKat in generale (performance migliorate, supporto alla stampa wireless, controlli di localizzazione avanzati, icone della barra di stato bianche, Knox 2.0, supporto al Gear 2 e tanto altro. Anche se lontano dalla nostra realtà, il fatto dovrebbe comunque rassicurarci non poco. Se Android 4.4.2 KitKat risulta in fase avanzata negli Stati Uniti (generalmente indietro nella distribuzione degli aggiornamento), questo può voler solo significare che anche per l’Italia i tempi sono ormai maturi.