This is where I leave you, tra risate e pianto

L'uscita nei cinema USA di This is where I leave you è prevista per settembre. Una commedia dal ricco e talentuoso cast


INTERAZIONI: 7

Prodotto dalla Warner Bros, con la regia di Shawn Levy (Real Steel) uscirà a settembre negli USA la nuova dramedy This is where I leave you, ispirato all’omonimo romanzo di Jonathan Tropper (in italiano pubblicato da Garzanti sotto il titolo Portami a casa).

Dramedy, cioè a metà fra drammatico e commedia. Negli ultimi tempi se ne è un po’ abusato di questo termine che, a dire il vero, non è altro che sinonimo di tragicomico. Forse perché suona meglio per indicare un genere che poi riflette un po’ la vita di tutti noi, almeno di noi comuni mortali: un po’ si ride e un po’ (si spera poco…) si piange. La forza di questo film a detta di molti è il cast di primo ordine, ed effettivamente il team sulla carta fa la sua grande figura: Tina Fey, Jason Bateman, Jane Fonda, Cory Stoll, Adam Driver, Aaron Lazar, Kathryn Hahn, Debra Monk, Rose Byrne, Connie Britton e Ben Schwartz. Un’eccellenza che dai nomi sembra si sia trasferita anche ai fatti a giudicare dalle prime immagini del trailer; sembra si sia creata un’ottima atmosfera di lavoro ed una sintonia rara, vista la numerosità di figure di spicco.

La trama di This Is Where I Leave You, non brilla certo per originalità, anzi ha un retrogusto Déjà vu: una famiglia numerosa e, a dir poco eterogenea, si ritrova riunita dopo anni sotto lo stesso tetto per commemorare, secondo le ultime volontà del capofamiglia deceduto, lo shiva, vale a dire il periodo di lutto della religione ebraica, che dura una settimana. Sarà l’occasione per fare un po’ il bilancio per tutti, anche se in realtà basteranno poche ore per far saltare i nervi a turno: ogni personaggio ha una sua particolarità, è caratterizzato dai propri problemi, i propri trascorsi, i propri rancori. Fra litigi e riappacificazioni, voleranno quindi di conseguenza urla e risate.

La vita a volte ci rende un tantino disorientati; forzando un po’ il concetto subiamo ritmi violenti dal quotidiano, a tratti quasi schizofrenici. Magari rivedere al cinema situazioni nelle quali ci si può ritrovare, solleva un po’ l’umore. Si esorcizza un po’ il tutto e forse si capisce ancora di più che la vita è sempre più una dramedy, dove si spera che si riesca più a ridere che piangere.
Qui sotto il trailer di This is where I leave you.