X-Men: Giorni di un Futuro Passato. Le previsioni sbagliano, ma di poco

Il nuovo film della saga X-Men esordisce con un grande risultato sia negli Usa che a livello internazionale


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Doveva essere un trionfo e così è stato. Quasi 91 milioni di dollari incassati in patria da X-Men: Giorni di un Futuro Passato che vanno a sommarsi agli oltre 170 del resto del mondo per un totale dopo appena quattro giorni di programmazione di circa 261milioni di dollari (il film ne è costati circa 200).

Non sono stati stabiliti i record che si speravano (negli Usa le previsioni avevano ipotizzato anche una cifra più vicina ai 100 milioni di dollari) ma il risultato è stato decisamente buono. X-Men: Giorni di un Futuro Passato è il quarto miglior esordio del 2014 (in vetta ricordiamolo c’è Capitan America: The Winter Soldier con 95milioni circa), ed ha quasi doppiato il risultato della precedente uscita della saga che nel 2011 con X-Men: L’inizio aveva debuttato con circa 55milioni di dollari.

L’esordio di X-Men: Giorni di un Futuro Passato quindi, sebbene resta al di sotto dei recenti Godzilla e The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro, potrebbe beneficiare di una maggiore longevità rispetto a questi titoli. Godzilla infatti alla sua seconda settimana è già calato del 66% con un  incasso sceso a 31milioni di dollari, mentre il secondo episodio di Spider-Man, alla sua quarta settimana di programmazione è ormai solo al quinto posto con meno di 8milioni portati a casa nel weekend (il totale non ha ancora raggiunto i 200 milioni di dollari).

Una grande festa dunque per i mutanti vincitori di questo weekend, a cui si imbuca, ma solo perchè oggi non ci aspettavamo di parlarne,  Frozen, che con gli incassi giapponesi arriva ad essere il quarto film che ha incassato di più nella storia del cinema. Superato dunque anche il miliardo e 215milioni di Iron Man 3.

Per quanto riguarda il resto del Box Office Usa c’è da segnalare il nuovo flop di Adam Sandler, la cui commedia Blended esordisce con appena 14milioni di dollari. Un calo di consensi dunque per il comico che in patria solitamente era abituato ad altri numeri.