Gli axforismi di J-Ax hanno puntellato anche il terzo Live Show di The Voice of Italy 2: col suo team “da gioco di ruolo: il chierico, il bardo e il Troll della caverna“, il rapper ha portato in scena delle esibizioni dal messaggio ben preciso.
“Questa serata la dedichiamo a 2 immortali: Notorious BIG e Rino Gaetano” ha scritto J-Ax su Twitter durante la diretta di The Voice of Italy 2. Le esibizioni del suo team, infatti, si sono aperte con un omaggio al cantautore calabrese: suor Cristina, Dylan Magon e Valerio Jovine si sono esibiti con J-Ax sulle note di E io ci sto, brano tratto dall’ultimo album di Rino Gaetano e certamente non tra i più noti del suo repertorio.
Un tributo realizzato dagli AxMen col loro coach proprio per dire che “la Rai dovrebbe omaggiare molto di più Rino Gaetano e non passare solamente Gianna Gianna“, invitando a scoprire anche le tante perle del cantautore troppo spesso ignorate.
J-AX E IL SUO TEAM CANTANO RINO GAETANO: IL VIDEO DAL TERZO LIVE DI THE VOICE OF ITALY 2
Ma la terza puntata live di The Voice of Italy 2 è stata anche l’occasione per dire no al razzismo e farlo attraverso la musica: se Piero Pelù ha difeso Esther Oluloro dalle cattiverie arrivate dal web definendo i razzisti degli “ignoranti“, ci ha pensato J-Ax con i suoi axforismi a rincarare la dose.
L’esibizione scelta per Dylan Magon, che ha rappato su The Man di Aloe Blacc aggiungendo versi in rima per raccontare la propria storia di figlio di immigrati nato in Italia, ha dato spunto al suo coach per lanciare un messaggio in diretta tv: “Una notizia per i razzisti: tutti i generi ascoltati stasera a The Voice, rock, pop, dance, rap, sono nati da mani nere. Se volete essere coerenti ascoltate solo lo jodel svizzero“.
J-Ax ha anche aggiunto che “l’Italia non è solo degli italiani da 80 generazioni, ma di tutti quelli che amano l’Italia“, mentre Piero Pelù ha precisato che è soprattutto “di quelli che la rispettano“. Dopo il selfie con la banana di suor Cristina, il tema è diventato sempre più presente a The Voice of Italy 2: d’altronde, ha spiegato Raffaella Carrà, “questo programma è un grande esempio di integrazione“.