Un complotto dell’Unione Europea per rovesciare Berlusconi?

La parola a Elena Caruso, studentessa Optima Erasmus a Bonn


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Mancano pochi giorni alle elezioni europee, ma i principali quotidiani nazionali e internazionali stanno trasferendo la loro attenzione dalla campagna elettorale a una nuova trama di palazzo, in salsa tutta europea.
Secondo le prime anticipazioni del libro Stress Test di Timothy Geithner, ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, l’ex premier Silvio Berlusconi sarebbe stato vittima di un complotto ordito dalle istituzioni europee per destituirlo.
La crisi del 2011 sarebbe stata quindi provocata, secondo Geithner, da alcuni funzionari europei, che lo avevano contattato perché il governo americano rifiutasse di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia fin quando il governo Berlusconi non fosse stato destituito. Di fronte al rifiuto dell’amministrazione Obama il piano sarebbe comunque andato avanti e si concluse solo con le dimissioni dell’ex premier nel novembre 2011.
Berlusconi si è detto assolutamente non sorpreso da queste ultime rivelazioni, affermando che già nel 2011 aveva parlato di una coalizione volta a rovesciarlo, scatenata dai governi di Parigi e Berlino con il supporto implicito del Presidente della Repubblica e Mario Monti, che gli successe nella carica.

Abbiamo chiesto il parere di Elena Caruso, studentessa Optima Erasmus a Bonn.

I media tedeschi hanno fatto menzione di queste ultime rivelazioni? E se sì, in che modo?

Premetto che tendenzialmente sono molto più informata sulla politica nazionale ed estera e quindi sono molto più critica di quanto non sia adesso. Ora però sono immersa nei miei studi e in linea di massima ho quasi del tutto staccato con la stampa italiana, e in generale internazionale. Sul “caso Geithner” sono solo incidentalmente informata. Posso però confermare che in Germania la questione non ha avuto alcun risalto. Solo nelle ultime ore alcune testate online stanno accennando alla querelle, ma ho la sensazione che la considerino solo l’ennesima boutade di una persona il cui percorso politico appare agli sgoccioli. Non dimentichiamoci che siamo in campagna elettorale, e la tensione è molto accesa. Ogni occasione è buona per far parlare di sé e del proprio partito in queste circostanze.

E’ opportuno tornare sui fatti del 2011 o è il caso di voltare pagina una volta per tutte?

Io non so se quanto affermato nel libro di Geithner sia vero. So solo che nel 2011, sono già passati quasi 3 anni, l’Italia appariva veramente sull’orlo del baratro. Erano momenti critici nel nostro Paese, ricordo ancora “l’ansia da spread” che ci assaliva, e un Premier incapace di dare risposte concrete, ma intento a occuparsi delle sue preoccupazioni personali e dei suoi problemi giudiziari. Avevamo bisogno di un cambiamento a tutti i costi e un cambiamento c’è stato. Comunque siano andate le cose, abbiamo intrapreso un nuovo percorso. E spero che questa faccenda non sposti il piatto della bilancia proprio alla vigilia delle elezioni. Direi che parlarne ancora è superfluo.

Ti sembra che la Germania si consideri in qualche modo detentrice delle decisioni più importanti all’interno dell’Ue come accusano alcuni partiti e media italiani? E se si perchè?

Siamo tutti in campagna elettorale, anche qui in Germania. E mi sono resa conto che anche qui ognuno tira acqua al suo mulino. Ovviamente gli slogan variano a seconda delle fazioni. E’ evidente che così come alcuni partiti italiani scrivono “meno Germania più Europa” o cose simili, specularmente le stesse forze politiche in Germania rilanciano la supremazia del loro Paese in Europa. Sicuramente c’è in Germania chi ritiene che il proprio paese sia più progredito sul piano delle istituzioni e delle riforme, e in quanto tale, destinato a prendere su di sè un ruolo di leadership all’interno dell’Ue. Ad esempio anche le politiche anti rigore dell’attuale premier Renzi sono state viste in maniera poco tenera da una certa stampa tedesca, che ha parlato di una vera dichiarazione di guerra alla politica europea tedesca da parte di Matteo Renzi in occazione della sua visita a Berlino. Io prendo le distanze ovviamente dagli uni e dagli altri, la mia idea di Europa unita è quella di una Europa madre, non matrigna, che ami i suoi figli tutti allo stesso modo, senza alcun favoritismo. Vorrei un’Europa con meno diseguaglianze sociali, unita e in pace.

Mentre esponenti di Forza Italia parlano di “golpe” e “colpo di stato” e chiedono indagini parlamentari, e’ di queste ore la risposta di Manuel Barroso, che racconta una versione dei fatti diversa. Furono gli USA a insistere che l’Italia andasse sotto amministrazione controllata del Fondo Monetario internazionale, mentre le istituzioni Ue si erano battute per preservarne l’indipendenza economica.

Timothy Geithner, ex segretario al Tesoro USA