Bologna 2 agosto… i giorni della collera. Un film coraggioso

Per la prima volta la strage della stazione di Bologna viene ricostruita sul grande schermo


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Ci sono cicatrici nella storia di ogni paese che difficilmente rimarginano. E queste cicatrici, può sembrare sadico, a volte vanno incise nuovamente. Forse perché così facendo sentiamo di nuovo il dolore, e il dolore fa ricordare.

La strage di Bologna del 2 agosto 1980 è una di queste cicatrici. Ci vuole coraggio a fare film del genere, al di la dell’eventuale chiave di lettura che si vuole dare. Perché ognuno di noi cerca sempre di nascondere i propri errori e i propri orrori. Perché si vanno a toccare nervi ancora scoperti. Ma soprattutto perché, al di la di verità giudiziarie, si vanno a ricostruire retroscena (spesso più importanti dei fatti stessi) di cui spesso non si ha totale percezione. E la strage di Bologna ne è sicuramente un chiaro esempio.

La trama (o meglio, mai come in questo caso sarebbe più giusto parlare di trame…) del film Bologna 2 agosto… i giorni della collera, narra delle cronache tristemente note avvenute a ridosso degli anni di piombo, preludio al 2 agosto 1980. Ovviamente il centro della narrazione è monopolizzato dalla storia della destra estrema ed extraparlamentare, e nello specifico dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) di Valerio Fioravanti (interpretato da Gianluca Testa) e Francesca Mambro (interpretata dall’esordiente Marika Frassino), vale a dire gli esecutori materiali della strage, così come sancito dalla magistratura. Compito arduo dei registi Daniele Santamaria Maurizio  e Giorgio Molteni è stato appunto quello di ricostruire e dare un senso almeno cronologico, se non logico, all’intreccio di rapine, omicidi e depistaggi avvenuti all’indomani di quella fatidica mattinata.

Bologna 2 agosto… i giorni della collera è un film drammatico perché parla del dramma della strage e di tutto ciò che ne consegue, soprattutto per i familiari, ma è un film drammatico soprattutto perché parla del dramma di un’Italia che si contorce, come un ferito grave, e che alla fine riesce ad evitare la morte, ma non le indelebili cicatrici di cui sopra.

Forse non è un caso che sia la prima volta che viene trasposta sul grande schermo la cronaca di uno degli atti terroristici più vili ed efferati del secondo dopoguerra italiano. Forse la paura, che per alcuni è una forma di intelligenza, ha indicato a molti di evitare risvolti oscuri di quella strategia della tensione, che ha segnato con sangue e violenza gli anni di piombo, e con i quali rimangono ancora conti aperti.

Alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 ci furono 85 vittime innocenti e 200 feriti. Questo è un film ambizioso perchè narra vicende pregne di vuoti, silenzi e misteri. È per questo che in attesa della visione, un’ombra di scetticismo è difficile da evitare. E se inevitabilmente aspettiamo di vederlo prima di esprimere un giudizio, in ogni caso il 29 maggio prossimo nelle sale cinematografiche italiane, ci sarà l’occasione per rinsaldare la nostra memoria.

Il trailer di Bologna 2 agosto… i giorni della collera lo trovate qui.