Non ha rinunciato alla provocazione Piero Pelù al concerto del 1° Maggio 2014 a Roma: sul palco dell’evento di Piazza San Giovanni, di fronte a quasi un milione di persone, ha dato libero sfogo a critiche radicali nei confronti del premier Matteo Renzi e del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Posizioni non nuove per Piero Pelù, che a differenza di quasi tutti gli artisti italiani non ha mai rinunciato ad esprimere le sue opinioni in modo aperto.
Il palco del 1° Maggio a Roma si è trasformato così nell’occasione per celebrare la festa del lavoro a tutto rock e per lanciare invettive sul palco. Piero Pelù ha inaugurato la sua performance chiedendo un minuto di silenzio per le morti bianche, per chi non ha lavoro, per gli operai di Piombino, di Porto Marghera, del Sulcis, dell’Ilva.
Tra musica e parole, il coach di The Voice of Italy 2 è tornato ad attaccare il suo bersaglio preferito, l’ex sindaco di Firenze e presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel mirino di Piero Pelù, i provvedimenti spot del segretario Pd, che ha definito “boy scout” del capo della P2 Licio Gelli.
Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il non eletto, ovvero il boy-scout di Licio Gelli, deve capire che in Italia c’è una grande guerra interna, e si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. Il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi
Ma Piero Pelù ne ha anche per Silvio Berlusconi e la condanna nel processo Mediaset, con l’ironia sull’affidamento in prova ai servizi sociali e la tentata fuga del braccio destro Dell’Utri.
Maledette toghe rosse, ai servizi sociali l’avete mandato: giù le mani da Silvio e giù le mani da Marcellino Dell’Utri… Ti prego Marcellino torna in Italia ti aspettiamo a braccia aperte
Ecco il messaggio del diablo Pelù sul palco del 1° Maggio.
