Lei, recensione. Ci innamoreremo anche noi.


INTERAZIONI: 7
Lei, recensione.
Lei, recensione. Ci innamoreremo anche noi.

Spike Jonze è un regista di talento (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee), e l’affermazione ora si può consensualmente estendere anche alla qualifica di sceneggiatore, perchè dopo il mezzo passo falso di Nel paese delle creature selvagge, con Lei (Her titolo originale) ha dimostrato definitivamente l’estensione del suo valore. L’Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale non è arrivato a caso.

Con Lei, Spiek Jonze firma la sua opera più matura, pronta per essere assaporata da qualsiasi spettatore, ma trova anche il supporto di una grande interpretazione, di una ispirata fotografia e di una perfetta colonna sonora. Joaquin Phoenix è sorprendente, facilita l’immedesimazione e rende tangibile un rapporto platonico. I colori pastello con cui viene dipinto il futuro, sono catturati con maestria dall’obiettivo e sono un’inversione di tendenza rispetto alla grande maggioranza di altre pellicole di genere. Colori che tranquillizzano ma che nascondono la solitudine di un vicino futuro in cui i rapporti umani continuano ad affievolirsi. Lei parla d’amore, e lo fa in maniera mai stucchevole, mai banale, fondendo l’argomento con la filosofia e la tecnologia.

La storia è quella di uno scrittore di lettere d’amore per conto di altri, affranto da una relazione finita male, che  finirà per innamorarsi del suo nuovo e rivoluzionario sistema operativo capace di ragionare e relazionarsi con l’utente. La voce della Johansson, aiutata da uno script intelligente, è calda e penetrante, in italiano è doppiata da Micaela Ramazzotti, che non sfigura, ma se volete godervi l’originale la Bim ha optato anche per una distribuzione parallela in lingua originale con i sottotitoli.

Lei è nelle nostre sale da giovedì 14 marzo. Il trailer lo trovate qui.