Aeroporto, un buco nel calzino


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Sicurezza in aeroporto
Sicurezza in aeroporto

Che brutta figura. Il ditone del piede spuntava da un enorme buco nel calzino. Ed ho avuto l’impressione nitida che tutto lo scalo aeroportuale stesse guardando proprio me. Mi sono vergognato come un ladro, ma il buco l’avevo subito io.

I controlli di sicurezza, per quanto inutili siano, sono ormai diventati una parte integrante delle nostre abitudini di vita. Dopo l’Undici Settembre sappiamo tutti che prendere un aereo è un vero e proprio calvario. Nonostante il massiccio uso delle tecnologie sono necessarie molte ore prima di poter spiccare il volo ed uno dei momenti cruciali è certamente il passaggio sotto il metal detector. Svuota le tasche, togli cappotto e giacca, sfila la cintura.

Ma l’aggeggio comincia a suonare. C’è qualcosa di sospetto ed anche la perquisizione non chiarisce il dubbio. Bisogna togliere anche le scarpe e qui si consuma la tragedia. Dalla calzatura spunta un calzino bucato. Eppure stamani quando ho indossato le scarpe proprio non ci avevo fatto caso. Ma adesso il ditone, ovviamente il buco è sempre in corrispondenza della parte più grossa del piede, e lì stupito di tanta attenzione ed intirizzito per l’improvviso colpo di freddo.

Io provo a farfugliare qualche scusa ma gli sguardi dei controllori sono una sentenza implacabile e senza appello. Sono ormai entrato nella black list e la mia vita non sarà più la stessa. In ogni stagione dell’anno ed in ogni aeroporto del mondo non ci sarà alcuna comprensione e pietà.

Via le scarpe e controlliamo i calzini nonostante l’afrore umido che sprigionano nell’aria. In questi istanti tragici capisco quanto avesse ragione mamma Gioconda e con lei tutte le mamme meridionali: controlla, era il mantra prima di uscire di casa, la biancheria intima. “Se ti succede un incidente e vai in ospedale che figura fai con le mutande rotte?”. Allora ridevo di questa ossessione. Adesso comprendo.